Garanzia del benessere animale in ogni aspetto (dalla disponibilità di spazi sufficientemente ampi e puliti all’accessibilità di acqua in idonea quantità), alimentazione bovina corretta, gestione puntuale della mandria e del singolo animale possono fare tanto per permettere all’allevatore di ottenere latte e quindi formaggio di buona qualità. Ma alcune problematiche, come la chetosi, clinica e subclinica che sia, possono minare non solo la redditività dell’allevamento ma anche la qualità e la caseificabilità del latte. Se ne è recentemente occupato il Dipartimento di scienze mediche veterinarie dell’Università di Bologna che, con una ricerca triennale commissionata da Elanco, ha indagato come la prevenzione della chetosi tramite bolo a base di monensina possa influire sulla qualità di latte, sieroinnesto e
formaggio Parmigiano Reggiano. Dal dicembre 2013 al giugno 2016 lo studio ha coinvolto l’azienda agricola F.lli Caretti e il caseificio Sant’Angelo. In una prima fase durata 5 mesi, la mandria è stata divisa in due gruppi: uno più numeroso, di controllo e uno che comprendeva animali trattati in numero 4 volte superiore a quanto normalmente avviene in un allevamento. Il latte dei due gruppi è stato sottoposto a lavorazione separata e i risultanti sieroinnesti e formaggio (552 forme) sono
stati analizzati. Ecco alcuni risultati in sintesi, partendo dal latte. Nel gruppo trattato la quantità di latte prodotta era leggermente superiore (2-3kg die) mentre non vi era nessuna differenza rilevante in termini di composizione, tranne un calo leggero tanto delle cellule somatiche quanto del tenore proteico, forse in ragione della diluizione indotta dalla maggiore quantità prodotta. Nel latte del gruppo trattato era maggiore la quantità di caseina totale così come la resa in formaggio (kg di formaggio/vacca/giorno). Per quanto concerne il sieroinnesto, sono state riscontrate qualità e attività comparabili. Nel formaggio ottenuto da latte trattato, infine, vi è stata una minore difettosità di forma a 6 e 12 mesi; similare il profilo organolettico valutato da un panel del CRPA nel formaggio stagionato 18 mesi.
Bibliografia
Mammi L., Fustini M., Grazia L. et al., Influence of monensin continous-release intraruminal device on milk and whey starter quality used in Parmigiano Reggiano cheese production, Ital. J. Anim. Science, 14,1, p 69 (2015)
Mammi L., Fustini M., Bonifante E. et al., Monensin continous-release intraruminal device: effects on milk quality and ripened Parmigiano Reggiano cheese. 29th World Buriatrics Congress, abstract presented at proceedings, n/a 656 (2016)
Mammi L., Fustini M., Bonifante E. et al., Effetti dell’uso di Kexxtone® sulla qualità del latte e del siero innesto e sulle caratteristiche del formaggio Parmigiano Reggiano stagionato. Abstract book, V Congresso Aitel (2016)
Buongiorno,
dopo decenni di incompetenti la zootecnia FINALMENTE diventa più seria.
Saluti.