La European Dairy Association (EDA) guarda con favore ai cambiamenti e alle sfide connessi alla fine del regime delle quote latte. «La fine delle quote latte è un passo in avanti verso l’orientamento al mercato della politica agricola comune. Un passo che è stato preparato con un processo politico iniziato nel 2003 e per il quale il settore è preparato» ha affermato Alexander Anton, segretario generale di EDA, in una nota. Una maggiore trasparenza del mercato è fondamentale in quanto consentirà a tutti gli attori lattiero-caseari di prendere le decisioni aziendali migliori e, di conseguenza, di gestire al meglio il prezzo e i costi della volatilità, fenomeno naturale del mercato. «La fine del regime è un grande passo in termini di semplificazione della PAC – continua Anton. – Per decenni le aziende lattiero-casearie hanno dovuto gestire il sistema delle quote latte al loro livello, compresa la riscossione dei prelievi supplementari. Pertanto la fine del contingente abbasserà gli oneri amministrativi. Ciò, naturalmente, migliorerà ulteriormente la competitività dell’intero settore». Per EDA, il nuovo mercato sottolineerà il ruolo del settore lattiero-caseario in qualità di spina dorsale economica dell’Europa rurale, in particolare nelle cosiddette aree svantaggiate. Per EDA è chiaro che «sia giunto il momento per un settore lattiero-caseario prospero e dinamico, guidato da realtà che operano sul mercato globale». Infine, secondo EDA, sul medio e lungo termine sussistono prospettive molto favorevoli per prodotti lattiero-caseari. L’associazione concorda poi con l’affermazione fatta dalla Commissione che “il latte sia l’oro bianco del prossimo decennio”. Le previsioni di mercato indicano che la crescente domanda di Asia e Africa guiderà i mercati lattiero-caseari. «Il settore lattiero-caseario europeo si sta già interrogando su come modellare la PAC dopo il 2020, la politica europea sulla ruralità, le risorse naturali e il cibo – chiosa Alexander Anton. – Questo al fine di anticipare e garantire le dinamiche del nostro settore per il futuro e continuare ad affrontare con successo le sfide della produttività, sostenibilità e dello sviluppo economico in tutta Europa».