Il Grana Padano avvia sperimentazione sulla blockchain

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Tracciabilità e rintracciabilità sono al centro del progetto di blockchain che il Consorzio Tutela Grana Padano aveva annunciato a maggio e che ora sta per partire. I protagonisti saranno, a livello pilota: il Consorzio Cooperativo Produttori Latte Torre Pallavicina (BG), cooperativa raccoglie 50mila tonnellate di latte da 20 stalle associate, quasi tutto lavorato a Grana Padano Dop per una produzione totale di circa 60mila forme; l’ente di certificazione CSQA; il network Blockchain Plaza. Si tratta quindi di creare un grande database in grado di gestire informazioni strutturate in blocchi (contenenti più transazioni) collegate in rete tra loro, a catena. Come è noto, il valore più grande della blockchain è rappresentato appunto dall’immutabilità dei dati che rimangono accessibili a tutti. Il progetto, pertanto, consentirà l’accesso a tutti i dettagli della filiera così, presso i punti vendita, i consumatori potranno conoscere l’intera storia del prodotto inclusi i controlli e le verifiche che vengono effettuate a tutti i livelli.
«Siamo disponibili – ha spiegato Robert Roncali, direttore del Caseificio Torre Pallavicina – per iniziare la sperimentazione e stiamo definendo i dettagli del progetto. L’obiettivo è quello di tracciare tutto il processo produttivo, partendo dalla stalla fino allo scaffale del supermercato o al piatto che contiene l’ingrediente Grana Padano Dop al ristorante. Tutti potranno sapere, grazie a questi dati immodificabili della blockchain, come è stato prodotto il Grana Padano Dop».
Non sarà una autodichiarazione da parte della cooperativa, ma il percorso sarà garantito da dati immodificabili in base ad una procedura e dei protocolli certificati dal CSQA. «Per noi – ha aggiunto Roncali – è fondamentale la trasparenza che è uno dei punti cardine della nostra filosofia aziendale. Vogliamo essere un’azienda rispettosa sia del consumatore che dell’ambiente, ma anche delle condizioni di lavoro del nostro personale, oltre che del benessere animale. Tutti questi valori li vogliamo garantire mediante questo nuovo strumento riconosciuto a livello internazionale».