La Commissione ha pubblicato uno studio che esamina l’evoluzione del commercio agroalimentare dell’UE a seguito dell’attuazione dell’accordo economico e commerciale UE-Canada (CETA) e dell’accordo di partenariato economico UE-Giappone (EPA). Lo studio rapporta i dati sull’accesso al mercato risultanti da ciascun accordo con i cambiamenti dei flussi commerciali, a livello di singolo prodotto.
I due accordi di libero scambio esaminati mostrano un chiaro aumento del commercio agroalimentare bilaterale per i prodotti che beneficiano di un accesso preferenziale, come tariffe esenti da dazi, tariffe ridotte o quote tariffarie.
Dal CETA
Per il CETA, le esportazioni di ambe le parti sono cresciute a tassi simili dopo l’attuazione provvisoria del CETA. Ciò ha comportato un saldo commerciale positivo per il settore agroalimentare dell’UE di 2,1 miliardi di euro nel 2023. Le quote di mercato delle esportazioni dell’UE con un accesso preferenziale al mercato canadese sono cresciute del 14%, corrispondenti a ulteriori 400 milioni di euro di esportazioni dell’UE, in particolare nei prodotti di origine animale, vino, bevande e preparazioni alimentari. Le importazioni di origine canadese con un trattamento preferenziale sono aumentate in quantità inferiori (+250 milioni di euro, in particolare nei prodotti dolciari e nel cioccolato, nonché nell’etanolo).
All’EPA
Le esportazioni UE con accesso preferenziale hanno spuntato un rialzo di circa 267 milioni di euro dall’entrata in vigore dell’EPA, raggiungendo una crescita del +4% della quota di mercato nel mercato giapponese, per prodotti. Il settore agroalimentare dell’UE ha un saldo commerciale positivo con il Giappone di 9,1 miliardi di euro nel 2023. Tuttavia, alcune tariffe sono ancora in fase di eliminazione graduale, il che potrebbe esprimere un maggiore potenziale commerciale in futuro. Le importazioni di origine giapponese con trattamento preferenziale sono aumentate in quantità inferiori (+95 milioni di euro, principalmente in preparazioni alimentari miste).