In ripresa la spesa degli italiani per latte e derivati

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Secondo gli ultimi dati diffusi da Ismea sul comparto, la spesa sostenuta dalle famiglie italiane per latte e derivati è ritornata su terreno positivo, principalmente come conseguenza di un lieve incremento dei prezzi al dettaglio che ha interessato soprattutto i formaggi (+1,4% nei primi nove mesi del 2019).

Formaggi, presenza fissa in tavola

Grazie all’ampiezza della gamma disponibile, i formaggi rimangono fermi nel carrello della spesa di più di 9 italiani su 10 e rappresentano ben il 60% del valore totale della spesa per latte e derivati. Il consumo di formaggi è caratterizzato da un acquisto a frequenza settimanale e una preferenza spiccata nei confronti dei prodotti freschi, che attualmente rappresentano oltre un terzo dei volumi complessivamente acquistati, seppure in flessione (-4% in volume nel periodo gennaio-settembre del 2019). Si segnala, all’opposto, una ripresa dei consumi domestici di formaggi duri e semiduri nella misura dell’1% circa in volume.

Latte e yogurt in chiaroscuro

Guardando al latte ci si trova di fronte a dinamiche completamente diverse. La tipologia di latte più diffusa è il parzialmente scremato (con una penetrazione di circa il 72%), ma a trainare i consumi è soprattutto il prodotto delattosato sia fresco sia uht (rispettivamente +16% e +8% in volume nei primi nove mesi del 2019). Situazione ancora complessivamente negativa per lo yogurt (-0,7% in volume), nonostante gli andamenti differenziati tra i vari segmenti merceologici (magro +3,5%, intero -2,5% in volume).