In su quotazioni, consumi ed export dell’Asiago DOP

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Un momento dell’assemblea dei soci

Per il Consorzio Tutela Formaggio Asiago il 2017 si è chiuso con un triplice risultato positivo, anche grazie alla differenziazione del prodotto in Asiago fresco, stagionato, biologico e Prodotto della Montagna. Un primo, significativo risultato è stato l’aumento delle quotazioni sostenuto da un livello basso delle scorte. Asiago Fresco, da dicembre 2016 a dicembre 2017, ha toccato quotazioni del + 7,5% e Asiago Stagionato (2-3 mesi) ha raggiunto il massimo dell’ultimo decennio, con una percentuale di crescita dell’8%. Complessivamente sono state prodotte 1.571.365 forme di Asiago DOP, 1.338.829 delle quali di Asiago Fresco e 232.536 forme di Asiago Stagionato, tipologia che ha visto un aumento produttivo del 4,8% rispetto al 2016 e ha segnato un aumento record delle vendite del 19%. Contemporaneamente, l’azione del piano di regolazione dell’offerta ha permesso di immettere sul mercato una quantità di prodotto adeguata alla domanda.

La situazione in Italia

In un mercato in cui, nonostante l’aumento del 3,2% della spesa alimentare delle famiglie (stime Ismea-Nielsen), l’acquisto di formaggi ha avuto un incremento di poco superiore allo 0,9%, Asiago DOP ha messo a segno un aumento dei consumi a volume dell’1% (rilevazioni GFK-Eurisko). Significativa anche la crescita dell’8,1% delle famiglie acquirenti e del 4,4% dell’indice di penetrazione di mercato, che raggiunge il 60,3% (dati GFK-Eurisko).

L’export

Nel 2017 l’Asiago DOP ha registrato un incremento dei volumi esportati, pari a +2,2%, per un totale di 1.777 tonnellate, il massimo volume storico. In tutto il mondo, il Consorzio ha proseguito nell’intensa attività di tutela e protezione del marchio e, contestualmente, di promozione, con successi, tra gli altri, in Cina, Giappone e Messico, tre Paesi dove sono in corso negoziati bilaterali con l’Unione Europea. A quest’azione istituzionale si affianca l’incidenza delle esportazioni sul totale delle vendite in rialzo costante del +71% negli ultimi otto anni.

Il principale mercato per la specialità veneto-trentina si conferma quello degli Stati Uniti, seguito dalla Svizzera e dall’Australia, nazione che ha registrato il maggiore tasso di incremento, con un +51,6% a volume. Al quarto posto e primo fra i paesi UE la Germania (+5,2%). A riprova dell’impegno profuso nella diffusione del prodotto all’estero, il Consorzio di Tutela, nel 2017, ha proseguito nell’attività di promozione con due progetti cofinanziati dall’Unione Europea, per un valore complessivo pari a 5,5 milioni di euro: il primo – “Uncommon Flavors of Europe”, negli Stati Uniti e in Canada, in partnership con i consorzi del Pecorino Romano e dello Speck Alto-Adige, riconosciuto dalla Ue come caso di successo europeo, il secondo, “Cheese It’s Europe”, insieme ai consorzi del Parmigiano Reggiano e del Gorgonzola, mirato a  promuovere il prodotto in Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia.