Inizio 2018 difficile per Parmalat

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Nel primo semestre 2018, il Gruppo Parmalat ha registrato un fatturato netto pari a 3.033,6 milioni di euro, in calo di 240,4 milioni (-7,3%) rispetto ai 3.274 milioni del primo semestre 2017. A tassi di cambio costanti e perimetro omogeneo* ed escludendo i risultati della controllata venezuelana, il fatturato netto risulta in diminuzione dello 0,9%, con un contributo positivo delle aree Europa, Africa e Oceania, mentre è in calo in Nord America e in America Latina. Il margine operativo lordo si attesta a 146,6 milioni di euro, cedendo 38,5 milioni (-20,8%) rispetto ai 185,1 milioni del primo semestre 2017. A tassi di cambio costanti e perimetro omogeneo ed escludendo i risultati della controllata venezuelana, il margine operativo lordo si riduce del 15,1%, in particolare in Canada e Australia; fa eccezione l’Europa che presenta un incremento della marginalità. La minore redditività è imputabile alla stagionalità che impatta nel semestre la valorizzazione del magazzino, in particolare quello canadese, all’evoluzione sfavorevole del mix di vendita, al trend negativo del segmento dei prodotti in polvere, peraltro in linea con l’andamento delle quotazioni internazionali, e agli scioperi in alcuni Paesi, come Brasile e Sudafrica.

L’utile del periodo è pari a 39,9 milioni di euro, in aumento di 9,3 milioni di euro rispetto ai 30,6 milioni di euro del primo semestre 2017. A perimetro costante ed escludendo le controllate venezuelane, l’utile del periodo risulta in diminuzione di 11,1 milioni di euro.

Le disponibilità finanziarie nette sono pari a 168,4 milioni di euro e perdono 86,9 milioni di euro rispetto ai 255,3 milioni di euro del 31 dicembre 2017. Le cause principali di tale variazione sono: l’assorbimento di cassa da attività operative per 57,5 milioni di euro (57,5 milioni di euro al 30 giugno 2017) essenzialmente riconducibile a fattori di stagionalità; l’assorbimento di cassa della gestione finanziaria per 11 milioni di euro; il pagamento di dividendi per 14,8 milioni di euro e l’effetto cambio negativo per 6,1 milioni di euro.

*Il perimetro omogeneo è ottenuto escludendo i risultati delle attività acquisite nel corso del 2017 (La Vaquita in Cile, Karoun negli Stati Uniti d’America e Silac in Italia)