La FDA riconsidera i criteri per formaggi da latte crudo

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Fotolia_42810515_XXLRecentemente, i produttori caseari hanno sollevato timori in merito al fatto che la FDA stia applicando criteri di sicurezza che possono limitare la produzione di formaggi da latte crudo senza apportare alcun beneficio dimostrabile alla salute pubblica.
In una nota l’agenzia americana chiarisce che «rispetta il lavoro dei produttori caseari artigianali, capisce le preoccupazioni espresse da alcuni casari e legislatori e su di esse intende dialogare scientificamente. Il ruolo dell’Agenzia è lavorare con l’industria, i consumatori e gli esperti per essere sicuri che siano applicate regole e criteri basati su evidenze scientifiche e orientati alla prevenzione e che sussista un rispetto generale nell’interesse della sicurezza alimentare e della fiducia dei consumatori. Un tema è sottoporre i formaggi da latte crudo a test per rilevare E. coli non tossinogeni, che è stato a lungo impiegato dalla FDA e da agenzie per la tutela della salute pubblica di altri Paesi come indicatore di contaminazione fecale. In particolare, i timori riguardano l’applicazione dei risultati del test e il fondamento scientifico di tali criteri. La ragione per cui la FDA sottopone campioni di formaggio al test per E. coli non tossinogeni è che la loro presenza sopra una certa soglia potrebbe essere indice in un impianto di trasformazione di condizioni insalubri». «La nostra esperienza – chiarisce la nota dell’agenzia americana – mostra che la stragrande maggioranza dei formaggi da latte crudo nazionali e importati soddisfano i criteri fissati.
L’agenzia rivaluterà i criteri, nel contesto del quadro generale della supervisione della produzione alimentare prevista dall’FDA Food Safety Modernization Act del 2011 (FSMA). La regolamentazione sui controlli preventivi previsti dal FSMA, finalizzata in settembre, prevede che i produttori di alimenti identifichino i rischi nei loro prodotti/processi e che mettano in atto controlli per prevenire o ridurre al minimo tali rischi.
Per il futuro, definita la norma sui controlli preventivi FSMA, noi considereremo di nuovo il ruolo che gli E. coli non tossinogeni potrebbero avere, individuando e prevenendo condizioni di insalubrità e rischi per la sicurezza alimentare per i produttori di formaggi nazionali ed esteri».
La nota conclude dicendo che «L’Agenzia continuerà a ispezionare gli impianti caseari e a condurre test per agenti patogeni nei formaggi nazionali e importati, ma, nel frattempo, la FDA è in procinto di sospendere il programma di indagine per E. coli non tossinogeni nel formaggio».