Parlava di latte conferito. E la qualità?
È sicuramente ottima, un latte ricco in macronutrienti con un 4,2% di grasso, un buon valore proteico e un basso contenuto in cellule somatiche… Gli allevatori stanno lavorando molto bene, vuoi incentivati dal pagamento a qualità, vuoi perché le stalle, con il passaggio generazionale, sono state ammodernate.
Presidente, non temete l’abbandono degli allevamenti, quindi?
Fino a quando riusciremo a pagare adeguatamente la materia prima ai nostri soci – e con questo intendo una remunerazione che non sia atta solo a garantire la sostenibilità dei conferenti, ma anche li incentivi a investire nella loro azienda – dormiremo sonni tranquilli! Oggi il nostro socio più giovane è una ragazza di vent’anni…
Sta quindi alla cooperativa individuare le strategie commerciali più remunerative.
Con l’inaugurazione del moderno e performante stabilimento produttivo, la tentazione di “premere sul pedale dell’acceleratore”, d’incrementare le nostre produzioni, c’è stata. Ma è prevalso il buon senso e la ragione: abbiamo puntato sul valore aggiunto dei nostri prodotti, imponendoci un tetto produttivo di latte conferito pari a sette milioni di litri/anno. Una scelta in controtendenza se vogliamo, che però in questi momenti d’incertezza si è rivelata azzeccata!
Come si crea il valore aggiunto?
Innanzitutto con una qualità certificata. La nostra azienda ha la certificazione UNI EN ISO 22005:2008 di rintracciabilità nelle filiere agro-alimentari rilasciata dal CSQA, si fregia per il latte e lo yogurt del “Marchio Valtellina Prodotto”, ha ottenuto la Certificazione di Responsabilità Sociale Locale, che identifica quelle aziende valtellinesi attente ai valori della responsabilità sociale e impegnate a contribuire alla crescita del benessere economico, sociale, culturale e ambientale del proprio territorio. La Latteria di Chiuro, infine, è stata la prima azienda ad avere i requisiti necessari per richiedere il “Marchio Valtellina Qualità”, rilasciato solo a quelle aziende che si fregiano sia del brand Valtellina per l’eccellenza del prodotto sia per il valore di responsabilità sociale.
C’è poi la certificazione latte biologico…
Tale certificazione ci permetterà di entrare nel prossimo futuro con prodotti innovativi anche in questa fascia di mercato.
A proposito di futuro… Lo yogurt è quello più promettente!
Un successo per molti versi inaspettato… Quando abbiamo avviato la produzione, a settembre del 2012, il ciclo di lavorazione è stato organizzato in modo da raggiungere al massimo qualche centinaia di migliaia vasetti/anno. Nel giro di poco tempo le richieste sono state tali da prevedere almeno 7 volte il numero stimato di vasetti/anno. Oggi il reparto lavora a pieno ritmo tutti i giorni della settimana. Questa piccola linea in così poco tempo si è accaparrata una fetta di mercato pari al 18% del fatturato annuo della cooperativa. Per lo yogurt abbiamo non solo varcato il mercato provinciale, ma anche quello regionale!
Come è nata questa idea?
Produrre yogurt è stata una scelta emotiva, d’impulso, senza soppesare troppo i pro e i contro di un mercato complesso e agguerrito come quello di questo prodotto. Abbiamo creduto a questo progetto fin da subito pur partendo da un pacchetto clienti inesistente e da investimenti elevatissimi. Molte prove, test: il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo “capitanato” in modo egregio da Pierantonio Baruta ha lavorato alacremente fino a individuare la giusta ricetta per gusto e consistenza.
Dottor Bettini quali sono le caratteristiche del vostro yogurt?
Pur richiamando quello compatto con il preparato di frutta disposto sul fondo del vasetto, il nostro yogurt è a coagulo rotto, poco acido e con un’ottima palatabilità. Sul fondo abbiamo messo una confettura naturalissima – frutta, zucchero di canna e pectina – prodotta dalla Cooperativa Sociale valtellinese “Il Sentiero” di Morbegno, sopra, invece, c’è lo yogurt con la consistenza adatta. Abbiamo poi pensato ai gusti: oggi sono una quindicina di cui alcuni stagionali come per l’estate la pesca o la crema di marroni in autunno… Ma l’innovazione non si è fermata alla ricetta, il pack è assolutamente dedicato con un vasetto trasparente in PET da 150 g che esalta il doppio strato e un tappo a vite in PP. Anche l’etichetta è originale, poco invasiva per dare massima visibilità al prodotto, ma, nello stesso tempo, completa di tutte le informazioni necessarie, tra cui anche il Marchio Collettivo Geografico e il marchio della Cooperativa che ci fornisce la confettura, tutto a sottolineare il forte legame di questo nostro prodotto con il territorio.
Originale l’idea del tappo a vite. Ma a che pro?
Oltre a garantire l’ottimale conservazione e trasporto del prodotto, il vasetto con il tappo a vite ben si presta al riutilizzo come portaoggetti, piccoli giochi, tempere… Un’idea che non ha mancato di stupire il consumatore, spesso così poco propenso a comunicare con chi produce. Attraverso la mail, Twitter, Facebook riceviamo giornalmente messaggi di chi si complimenta per il nostro yogurt, di chi ci propone nuovi gusti… C’è grande interesse e questo emoziona!
Ma non è finita qui…
Lo yogurt “ha dato il la” a una nuova filosofia produttiva che riserverà in futuro interessanti sorprese con dessert, formaggi… Se produrremo un dessert innovativo, sarà “il” dessert, lo stesso varrà per “il” formaggio, dovrà essere un prodotto che non è presente sul mercato. Quella che vogliamo realizzare è l’innovazione che conquista il consumatore!
[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”Latteria di Chiuro”]Stabilimento produttivo: via Nazionale – Zona Artigianale 23/A, Chiuro (SO), tel. 0342 482113,
info@latteriasocialechiuro.com
Attività: produzione di formaggi tipici della Valtellina semiduri e molli, latte alimentare, yogurt
Latte lavorato: 7 milioni di litri/anno
Soci conferenti: 23
Soci effettivi: 70
Punti vendita aziendali: Via Nazionale dello Stelvio, 18 – Chiuro (SO); viale Italia, 72 – Tirano (SO)
Sito web: www.latteriasocialechiuro.com
