Lo spreco alimentare in Italia

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Venerdì è stata presentata la prima ricerca dell’Osservatorio nazionale sulle eccedenze, sui recuperi e sullo spreco di cibo, in ambito domestico. L’indagine è a cura di ministero delle Politiche agricole, agroalimentari, forestali e del turismo e dal Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

L’istantanea

Il 77% delle famiglie intervistate ha dichiarato di aver gettato via del cibo, soprattutto quello deperibile, nella settimana precedente all’intervista. Considerando le famiglie che hanno gettato almeno una volta a settimana, i prodotti alimentari più sprecati, infatti, sono risultati essere verdura, frutta fresca e pane; seguiti da pasta, patate, uova, budini, derivati del latte (yogurt, formaggi). Tale quadro è coerente con quanto rilevato in altri Paesi europei, anche se l’Italia si distingue per una minore propensione di spreco di carne e di zuppe e vellutate, bevande analcoliche (che nell’indagine comprende anche il latte), patate, yogurt, budini e merende fresche. Secondo la ricerca, inoltre, vengono gettati via completamente inutilizzati soprattutto frutta e verdura fresca, uova, yogurt/merende fresche, zuppe/vellutate; parzialmente inutilizzate soprattutto frutta e verdura fresca di nuovo e pane, bevande analcoliche. Tra i prodotti gettati aperti, ma scaduti, si evidenziano alimenti come bevande (alcoliche e non alcoliche, tra cui latte), cereali per colazione, formaggio, ripieni per panini (es. affettati) e pane.

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