Nel solo mese di marzo un calo di vendite del 31%. Questa la stima, desolante, di produttori aderenti al Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola che ha appena diffuso alcune rilevazioni e considerazioni fatte coi soci. L’ente sottolinea come il fermo di horeca e grossisti – canali di vendita molto importati per la dop – avrebbe indotto perdite fino al 65% delle vendite. E il futuro si prevede molto difficile, nonostante qualche azienda riesca ancora a contenere i danni, grazie a programmazioni e riduzione della produzione.
Quanto alla gdo, sebbene non sia stata penalizzata, gli acquisti si sono orientati verso beni a lunga scadenza o stagionati.
Il numero di ingressi contingentato non ha permesso che gli acquisti nei supermercati compensassero i numeri negativi della ristorazione e dei grossisti.
Senza contare poi che in questo momento la modalità di acquisto privilegiata è quella del prodotto preconfezionato/libero-servizio a discapito del banco taglio, chiuso in alcuni punti vendita.
Cattive notizie anche sul fronte export dall’ultima settimana di marzo a causa del blocco adottato sia da Paesi europei che extra UE. Per la logistica destinata all’estero vi sono gli scogli delle frontiere chiuse e di tutti i provvedimenti restrittivi adottati praticamente ovunque riguardo la circolazione di mezzi e delle persone. Ne deriva perciò che l’export abbia una ancora peggiore prospettiva per il futuro.