Luigi Scordamaglia nuovo presidente di Federalimentare

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oriEletto per il quadriennio 2015-2018, succederà a Filippo Ferrua Magliani a partire dal 1° gennaio 2015. «È stato un quadriennio difficile – ha dichiarato Ferrua – caratterizzato da una crisi economica senza precedenti dal dopoguerra che ha colpito duramente anche un settore tradizionalmente anticiclico come quello alimentare. È diminuita la produzione, sono crollati i consumi, solo l’export ha tenuto grazie alla forza del made in Italy. Un contesto esterno che ha reso necessario operare sull’emergenza piuttosto che sullo sviluppo organizzativo della federazione; penso che la nuova presidenza saprà cogliere il momento dell’auspicata ripartenza del Paese per avviare un processo di crescita federativa a cominciare dalla straordinaria opportunità, che lascio in eredità, della partecipazione all’’Expo con un padiglione Federalimentare per ospitare le eccellenze del sistema industriale alimentare italiano».Scordamaglia, 48 anni, sposato con due figli, vanta un’importante e consolidata esperienza presso aziende e istituzioni del settore alimentare, in particolare, nel comparto delle carni. È consigliere di amministrazione dell’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ex ICE). È stato inoltre consigliere del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per le politiche agroindustriali con i ministri Gianni Alemanno, Paolo De Castro e Luca Zaia. «Per quanto riguarda l’attività della nostra federazione – ha affermato il neoeletto presidente – non è più tempo di disperdersi su mille attività: pochi, chiari e condivisi devono essere gli elementi su cui concentrarsi: rappresentare con orgoglio e determinazione il nostro mondo industriale nei confronti delle istituzioni, comunicare incessantemente l’enorme valore aggiunto che l’alimentare italiano rappresenta per questo Paese, partecipare attivamente al sempre più importante processo di internazionalizzazione delle nostre aziende, essere punto di riferimento concreto ma realistico nelle relazioni industriali».