Malumori al margine del Consiglio UE

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«Gli interventi proposti sul latte sono insufficienti. Manca una visione strategica su come affrontare concretamente e in misura strutturale la questione lattiero casearia. L’aumento degli aiuti di stato, fuori dal de minimis, è un buon segnale, ma non basta. Ci aiuterà a rafforzare il lavoro che da soli stiamo facendo per la ristrutturazione e la moratoria dei debiti bancari degli allevatori».

Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina a margine dell’ultimo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura.

«Continuare – prosegue Martina – ad aiutare chi produce non per il mercato, aumentando le quote di ritiro di latte in polvere e burro, non fa che peggiorare la situazione. Si dà un pessimo segnale ai produttori come quelli italiani che invece lavorano per il mercato, producendo latte di qualità e affrontando i relativi costi. La Commissione rimanda ormai da mesi una riforma della normativa sul latte, non accorgendosi che la crisi non aspetta. Vogliamo meno burocrazia e più idee. Dove vogliamo portare il settore tra cinque anni? Qui si danno solo risposte parziali e di breve periodo. Abbiamo chiesto decisioni su etichettatura e Ocm Latte, non possiamo sentirci rispondere con la creazione dell’ennesimo gruppo di alto livello. Serve uno scatto in avanti per un lavoro comune che dia prospettive al settore, oggi non c’è stato. Immaginare di tornare a discutere di latte a giugno è semplicemente inammissibile, a nostro parere ad aprile serve una tabella di marcia degli interventi normativi ed economici su come la Commissione intende intervenire».

Rincara la dose Alleanza delle Cooperative Italiane: «Dall’Ue sono arrivati segnali troppo timidi, che non bastano a tamponare le difficoltà del latte; apprezziamo lo sforzo ma le misure da prendere sono urgenti e vanno ben oltre rispetto a quanto discusso oggi». È il commento del coordinatore del settore lattiero caseario dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Gianpiero Calzolari, in relazione alle misure annunciate ieri dalla Commissione Europea. «Le previsioni di mercato – ha proseguito Calzolari – sono sempre più preoccupanti e non possiamo aspettare altri giorni per agire, come sottolineato anche dal ministro Martina. Apprezziamo l’apertura sull’articolo 222 relativo alle misure anticrisi della Pac e lo stanziamento supplementare relativo alla promozione, ma la partita va chiusa in meno di un mese, non dopo. Va subito stanziato un budget per destinare produzioni di latte uht e formaggi agli indigenti e va immediatamente avviata una campagna ad hoc per sostenere i consumi interni; contestualmente serve agire a livello nazionale con la moratoria sui debiti. Ma prima di tutto – ha concluso Calzolari per Alleanza delle Cooperative – occorre tempestività nelle decisioni: se si riusciranno a varare alcune misure in tempo si potranno attenuare gli effetti negativi, altrimenti il danno sarà per tutti».