La Comunità Energetica dell’Appennino Reggiano, la prima a guida agricola in Italia, ha tra i soci fondatori il Caseificio di Cavola e Toano, CNA Reggio Emilia e Confcooperative Terre d’Emilia.
L’obiettivo è installare entro il 2024 otto impianti fotovoltaici presso le aziende associate al caseificio, generando così un megawatt di energia. Le eccedenze andranno alle comunità di Cavola e Toano. Inoltre, poiché il comune di Toano ha meno di cinquemila abitanti, coloro che desiderano investire nell’energia fotovoltaica potranno beneficiare del 40% di finanziamento.
Il Consiglio di amministrazione della Comunità Energetica dell’Appennino Reggiano è composto dal presidente del Caseificio di Cavola, Fulvio Fioroni, da Federico Pollastri di CNA Reggio Emilia (PMI Energia) e da Fabio Guglielmi di Confcooperative Terre d’Emilia.
Una comunità aperta
“La nostra latteria, nata nel lontano 1929, prosegue nella strada degli investimenti non solo sul fronte produttivo e commerciale – dichiara il presidente del Caseificio di Cavola 993, Fulvio Fioroni che lo scorso anno, in località Fora, ha tenuto a battesimo il nuovo magazzino per 60.000 forme e anche centro di porzionatura e confezionamento– ma anche della tematica energetica in un’ottica di sostenibilità ambientale che qualifica ulteriormente il nostro Parmigiano Reggiano di montagna. Inoltre, valutiamo positivamente di generare benefit sul territorio. Inoltre, la comunità energetica cui abbiamo dato vita rimarrà aperta a chi, altri caseifici, cittadini e imprese, vorrà aderire, investendo sull’energia green. Grazie a CNA e Confcooperative Terre d’Emilia per la partecipazione a questa importante iniziativa di sviluppo per l’Appennino”.
Collaborare per l’ambiente
“La formazione della Comunità Energetica dell’Appennino Reggiano – dichiara Giorgio Lugli, presidente CNA Reggio Emilia – rappresenta un passo avanti molto importante nella promozione di pratiche sostenibili e nell’integrazione del settore agricolo nel panorama dell’energia rinnovabile. La collaborazione tra le aziende agricole, le istituzioni locali e le organizzazioni del territorio non solo mira a garantire una produzione energetica più pulita, ma anche a sostenere le comunità coinvolte e a stimolare i cittadini nell’investire a loro volta in energia pulita. L’adozione di fonti energetiche rinnovabili come il fotovoltaico non solo ridurrà l’impatto ambientale – elemento decisivo per la competitività del nostro Appennino – ma fornirà anche opportunità concrete per il coinvolgimento attivo delle comunità locali nella transizione verso un futuro più sostenibile.”