Si è svolta ieri, l’assemblea annuale di Aicig, associazione italiana consorzi indicazioni geografiche. Numerose le tematiche affrontate: dai problemi operativi delle realtà consortili fino alle più strutturate tematiche legate alla tutela delle indicazioni geografiche in ambito internazionale. Le prossime azioni di Aicig saranno focalizzate sull’operatività dei consorzi e sulla regolamentazione nazionale di riferimento ma anche sui difficili negoziati internazionali in corso con Stati Uniti e Giappone. L’assemblea ha proceduto anche alla nomina del nuovo consiglio direttivo che sarà in carica per il prossimo triennio. È stato riconfermato interamente il consiglio uscente integrato dai direttori dei Consorzi del Pomodoro di Pachino Igp e dall’Aceto Balsamico di Modena Igp.
L’attuale Consiglio di Aicig è composto da:
- Stefano Berni (Consorzio di tutela del formaggio Grana Padano Dop)
- Salvatore Chiaramida (Consorzio di tutela del Pomodoro Pachino Igp)
- Mario Emilio Cichetti (Consorzio di tutela del Prosciutto di San Daniele Dop)
- Riccardo Deserti (Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano Dop)
- Federico Desimoni (Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp)
- Stefano Fanti (Consorzio di tutela del Prosciutto di Parma Dop)
- Stefano Fontana (Consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola Dop)
- Giuseppe Liberatore (Consorzio di tutela dell’olio Chianti Classico Dop)
- Gianluigi Ligasacchi (Consorzio di tutela della Mortadella Bologna Igp)
- Salvatore Martorana (Consorzio di tutela dell’olio Val di Mazara Dop)
- Stefano Pavoncelli (Consorzio di tutela dell’oliva Bella della Daunia Dop).
«Ampia condivisione sulle tematiche generali, sull’importanza delle strutture consortili e sulla difesa delle indicazioni geografiche in ambito nazionale. Questo è quanto emerge dall’assemblea di – dichiara Pier Maria Saccani, segretario Aicig. – Grande segno di continuità nei confronti del Consiglio Direttivo con l’inserimento di due nuovi importanti realtà». Aicig riunisce 58 importanti realtà consortili che rappresentano oltre il 90%, in valore economico, delle produzioni italiane a indicazione geografica (il comparto nazionale ha generato complessivamente nel 2013 un fatturato all’origine di 6,6 miliardi di euro e al consumo di 13,2 miliardi di euro, con un valore export pari a 2,4 miliardi di euro). Nel panorama comunitario delle denominazioni, l’associazione “ingloba” circa un terzo del valore economico totale della produzione europea attribuita alle IG agroalimentari (dato 2010 estratto da uno studio della Commissione Ue).