A partire dal prossimo 8 ottobre, il nuovo disciplinare promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago avvia un grande progetto di valorizzazione del patrimonio di biodiversità della zona d’origine della DOP che comprende le province di Vicenza e Trento e parte di quelle di Padova e Treviso. Il percorso parte fin dall’alimentazione delle bovine, con foraggio proveniente dalla zona geografica della denominazione e, contestualmente, escludendo l’uso del cotone, specie vegetale non locale, confermando la scelta già assunta dai soci di aderire alla valutazione volontaria sul benessere animale CReNBA (Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale).
Inoltre, il nuovo disciplinare prevede la possibilità d’impiego del caglio vegetale e stabilisce, nel contempo, l’eliminazione totale dell’uso del lisozima.
Tra le innovazioni introdotte dal nuovo disciplinare, la valorizzazione delle diverse stagionature. Nasce così la nuova dicitura Asiago DOP Fresco Riserva, di 40 e oltre giorni di stagionatura che si affianca all’Asiago DOP Fresco, da un minimo di 20 giorni dalla data di produzione. Per l’Asiago DOP stagionato, si allunga il tempo di stagionatura minima, che passa da 60 ai non meno 90 giorni dalla data di produzione e si identificano con maggiore precisione le diverse stagionature: Mezzano (da 4 a 10 mesi), Vecchio (da 10 a 15 mesi) e Stravecchio (oltre i 15 mesi).