Commentando la più grande missione italiana (21 caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano) al World Cheese Awards di Londra in programma da 14 al 16 novembre, Umberto Beltrami, presidente del consorzio “Bibbiano La Culla” ha chiosato: «Le prospettive di sviluppo in terra inglese sono molto positive. Dopo un 2013 stazionario per effetto dell’etichettatura a semaforo sugli alimenti, i primi sette mesi del 2014 hanno registrato un decisivo +10% di incremento delle vendite sull’anno precedente (fonte Istat). Questo dato lascia ben sperare anche perché Londra è sempre più un laboratorio di tendenza per l’agroalimentare alto e di qualità, si pensi ad esempio a Gastro Pub. Il futuro per il Parmigiano Reggiano all’estero è positivo – prosegue – se si tiene conto dell’attuale crisi del prezzo all’ingrosso causa l’eccesso di produzione e la stagnazione interna. L’incremento delle vendite nei primi sette mesi del 2014, sul 2013, è stato del +7% nel mondo: +9% in Europa, +9% in Asia, +0,6% nel Nord America. Il Parmigiano resta leader (se ne vende di più rispetto al Grana Padano) in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Canada. Si dice che molto presto anche la Germania diventerà uno dei maggiori consumatori di formaggi a pasta dura». «Grazie alle strategie e politiche dell’attuale dirigenza del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano – precisa –, l’export è passato dal 10% del 2005 (300.000 forme) al 33% del 2013 (ben 1.100.000 forme). Inoltre, dal 2008 al 2013, l’incremento è stato del 50%. Il nuovo obbiettivo del Consorzio è quello del 50% di forme esportate: ben 1.600.000 entro il 2018».