Pecorino romano: i numeri del momento d’oro

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Prezzo: oltre i 14 euro al chilo. Fatturato annuale: 600 milioni di euro. Dimensioni filiera: 12mila aziende e 40 caseifici, 25mila addetti. Crescita esponenziale sui mercati internazionali. Il consorzio ha avviato progetti in Giappone, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera e Italia. Percorso ormai avanzato verso la sostenibilità del prodotto e il rispetto dell’ambiente. L’assemblea dei soci del consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP certifica con questi numeri il momento d’oro.

Un progresso che garantisce ricadute e vantaggi all’intera filiera: la quotazione del prodotto sui mercati assicura infatti una giusta remunerazione anche ai pastori.

Progetti

“Il comparto sta vivendo un momento di ottima salute, come certificano i numeri e come è stato condiviso oggi nell’assemblea dei soci”, dice il presidente del consorzio Gianni Maoddi.

“Risultati così importanti sono da attribuire a tutte le componenti della filiera, a una politica lungimirante del consorzio che puntando sui progetti internazionali ha promosso il Pecorino Romano sui più importanti mercati mondiali, alla scelta di diversificare il prodotto, non più solo ingrediente base di ricette italiane storiche ma anche formaggio da gustare in purezza, con una quantità di sale sempre più ridotta e tipologie diverse per andare incontro ai gusti di consumatori sempre più numerosi: pensiamo al Pecorino Romano di montagna, a quello extra a ridotto contenuto di sale, al riserva 14 mesi.

Tutti inseriti nel disciplinare non ancora approvato dal ministero, fino alle nuove sperimentazioni come il Pecorino Romano stagionato 120 mesi. Un percorso all’insegna della diversificazione e dell’innovazione che l’assemblea ha deciso di rafforzare e proseguire”.

La campagna 2022-2023

“Abbiamo avuto un incremento di produzione registrato nella prima parte della campagna, riequilibrata dal ridimensionamento di produzione dell’ultima. Alla fine, avremo una produzione di 2000 tonnellate in più rispetto alle 30mila dell’anno scorso (+5-7%). Non devono poi preoccupare eventuali oscillazioni di valore perché questo fa parte del normale percorso verso la stabilizzazione del prezzo” dice Maoddi.