Preannunciate lo scorso 22 aprile, le misure pubblicate in Gazzetta ufficiale saranno ora presentate al Consiglio e al Parlamento per l’approvazione.
Il pacchetto si compone di:
Aiuti all’ammasso privato: la Commissione promuoverà gli aiuti all’ammasso privato per alcuni derivati lattiero-caseari (latte scremato in polvere, burro, formaggio). Il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato sarà compreso da un periodo minimo di 2-3 mesi e uno massimo di 5-6 mesi. Le domande di partecipazione al regime potranno essere inviate dal 7 maggio 2020.
Flessibilità per i programmi di sostegno del mercato: la Commissione consentirà una certa flessibilità nell’attuazione dei programmi di sostegno del mercato per taluni alimenti e il programma scolastico dell’UE “latte e frutta nelle scuole”. Tale flessibilità mira a limitare l’offerta disponibile in ogni settore per portare a un riequilibrio dei diversi mercati. Inoltre, consentirà di riorientare le priorità di finanziamento verso misure di gestione delle crisi.
Deroga temporanea alle regole di concorrenza dell’UE: L’articolo 222 del regolamento sull’organizzazione comune dei mercati (OCM) consente alla Commissione di adottare deroghe temporanee ad alcune regole di concorrenza in situazioni di grave squilibrio di mercato. La Commissione ha adottato tali deroghe per i settori del latte, dei fiori e delle patate. Tali deroghe consentono agli operatori di auto-organizzarsi e di attuare misure di mercato per stabilizzare il loro settore e nel rispetto del funzionamento del mercato interno per un periodo massimo di 6 mesi. Per esempio, il settore lattiero potrà pianificare collettivamente la produzione di latte. Sarà inoltre consentito l’ammasso da parte di operatori privati. L’andamento dei prezzi al consumo e l’eventuale compartimentazione del mercato interno saranno monitorati attentamente per evitare effetti negativi.
Oltre a quanto sopra, la Commissione propone che gli Stati membri che dispongono ancora di fondi per lo sviluppo rurale possano utilizzare tali fondi a sostegno degli agricoltori (fino a 5.000 euro) e delle piccole imprese agroalimentari (fino a 50.000 euro) nel corso del 2020.