Svizzera: aumentato di nuovo il contingente per l’importazione di burro

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Per la seconda volta quest’anno, l’Ufficio federale svizzero dell’agricoltura UFAG ha aumentato il contingente per l’importazione di burro. L’Interprofessione Latte (IP Latte) ha deciso di sostenere la domanda per un ulteriore incremento pari a 1800 tonnellate, un quantitativo che equivale a circa il 4% del volume annuo delle vendite di burro in Svizzera. Quest’ultimo aumento si aggiunge a quello autorizzato da 1000 tonnellate, sempre proposto dell’IP Latte, con effetto al 1° giugno 2020. Il secondo aumento si è reso indispensabile a causa del basso livello delle scorte e della produzione inferiore alla media.

Garantire l’approvvigionamento fino a fine anno

L’IP Latte ha affrontato la questione dell’approvvigionamento di burro in seno a un gruppo di lavoro composto in modo paritetico con la partecipazione dei produttori di latte. Il sostegno a questo secondo aumento delle importazioni è motivato dalla flessione della produzione di burro rispetto a un anno fa a fronte di un rialzo del consumo. In base all’esperienza, le scorte di burro a metà anno dovrebbero aggirarsi attorno a 4000-5000 tonnellate. Attualmente si registra un livello molto basso pari a 400 tonnellate circa. Il primo aumento del contingente di 1000 tonnellate e le 900 tonnellate di diritti d’importazione della categoria non sono pertanto sufficienti a garantire l’approvvigionamento per tutto l’anno.

Il contesto

Già da tempo si andava delineando un approvvigionamento di burro insufficiente. Il 1° aprile 2020, con la modifica dell’ordinanza sulle importazioni agricole (OIAgr; RS 916.01), il Consiglio federale ha pertanto delegato all’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) la competenza di aumentare il contingente doganale parziale del burro fino a fine settembre 2020. Questa delega consente di intervenire più rapidamente nell’ottica di un adeguato approvvigionamento del mercato del burro svizzero. Nel quadro del contingente doganale parziale, il burro può essere importato all’aliquota di dazio ridotta, pari a 20 centesimi il chilogrammo. Ai sensi dell’articolo 35 OIAgr, le quote del contingente sono state vendute all’asta.