Turismo enogastronomico. L’estate trentina dedicata a latte e derivati

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La gastronomia è un poderoso richiamo turistico. Ne è convinta la giunta trentina che di recente ha presentato una quarantina di eventi che tra giugno e settembre metteranno al centro il latte e i suoi derivati, in particolare quelli di alpeggio. Secondo gli ultimi dati, in Trentino si contano quasi 24mila capi da latte, di 149 milioni di litri di latte prodotto in 1000 stalle che viene trasformato nei 17 caseifici cooperativi. 118 mila, invece, le forme di Trentigrana prodotte, 14.268 i quintali di burro, 42 gli agriturismo da formaggio. Oltre 300 le malghe in attività con 111mila ettari di pascolo a disposizione. Di queste sono 116 le malghe in cui si lavora il latte, 43 offrono un servizio di ristorazione e in 10 è anche possibile pernottare. 70mila i quintali di latte prodotti di cui 31.600 lavorati. In alpeggio, 28mila i bovini, 30mila gli ovini e 3000 i caprini.

Un marchio per il formaggio Trentino di Malga
Tra i prodotti caseari più storici del Trentino, è stato protagonista di un percorso di valorizzazione che ha portato alla creazione di un marchio collettivo, il Trentino di Malga, e all’adozione di un rigoroso disciplinare di produzione. Si tratta di un nostrano, da latte crudo di animali alimentati al pascolo, lavorato in vasche di rame con l’aggiunta di caglio naturale e fermenti lattici autoctoni. Prodotto in più di cento malghe da formaggio è stagionato almeno 9 mesi, affinché possa sprigionare le note di burro fuso, erba e fiori che lo caratterizzano.