«Lanciare una commissione d’inchiesta sulle quote latte ora è solo un’idea da campagna elettorale». Così i deputati M5S della Commissione agricoltura di Montecitorio, che giudicano la proposta lanciata dal ministro Martina un ennesimo slogan del PD che arriva fuori tempo massimo. «Dal 1997 a oggi abbiamo visto avvicendarsi molte commissioni nate per analizzare la questione delle quote latte, che hanno generato solo costi enormi per la collettività. Commissioni di indagine governativa, commissioni ministeriali, commissioni di indagine condotte direttamente dalle forze dell’ordine e relazioni speciali, che hanno portato pagine e pagine di dati, informazioni e numeri che i governi avrebbero dovuto studiare e usare nella maniera migliore ma che sembrano rimaste dimenticate in qualche cassetto. Senza contare l’ultima relazione della Corte dei Conti che ci ricorda i 4,5 miliardi di euro che l’affaire “quote latte” è già costato al nostro Paese e quanti ancora ne costerà a causa del mancato pagamento delle multe. Questa richiesta quindi – proseguono i deputati cinque stelle – già presa alla lettera dagli uomini della maggioranza, arriva fuori tempo massimo e serve, forse, ad alleggerire qualche coscienza, mentre questo dovrebbe essere il momento di lasciar lavorare la magistratura e cercare di capire finalmente le responsabilità, ben distribuite tra la politica, che non ha mai saputo sfruttare il valore positivo delle quote latte sul mercato, e gli allevatori». Un’ultima frecciata la riserva il pentastellato Filippo Gallinella al deputato Michele Anzaldi: «Sarebbe bello se il collega Anzaldi, anziché lanciarsi nell’avventura di una nuova, inutile, bicamerale d’inchiesta – che tra l’altro costerebbe decine di migliaia di euro – due mesi prima delle elezioni e un mese prima della fine del regime delle quote latte, venisse qualche volta in Commissione Agricoltura, e magari partecipasse alle discussioni sulla zootecnia, sulla filiera lattiero-casearia o anche sulle proposte di risoluzione relativa al prezzo del latte. Di certo avrebbe le idee più chiare».