Una sostenibilità sostenibile

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Da tempo la sostenibilità non è più un’opzione per la filiera latte, ma una necessità e una sfida. Un tema al centro dell’interesse dei mass media e dei consumatori, sempre più attratti da filiere agroalimentari rispettose dell’ambiente, attente al benessere animale e alla tutela dei lavoratori. Oggi, le iniziative mirate a raggiungere una maggiore sostenibilità di filiera si moltiplicano e, a livello globale, beneficiano di attività come quelle promosse dalla FIL/IDF o dal “Dairy Sustainability Framework” per la condivisione di modelli e conoscenze acquisiti in tutto il mondo.

Esigenze di sostenibilità che, tuttavia, la filiera latte non è ancora in grado di soddisfare pienamente o, quando soddisfabili, non è capace di implementare. La sostenibilità della filiera deve quindi migliorare, ma non a prescindere da alcune considerazioni. La prima riguarda la necessità di una valutazione oggettiva e condivisa della sostenibilità stessa. Attualmente definita e declinata secondo modalità e criteri di giudizio diversificati, a volte poco trasferibili tra le diverse realtà produttive e ambientali. La seconda, molto più importante, riguarda la necessità di conciliare la sostenibilità con l’esigenza di soddisfare i bisogni nutrizionali di parte della popolazione mondiale e, più in generale, di rispondere alla crescente domanda di latte e derivati a livello globale. Perché non può esistere sostenibilità che genera diseguaglianze alimentari o non sia conciliabile con lo sviluppo socio-economico.

È evidente che al soddisfacimento di queste esigenze deve contribuire l’intera filiera, partendo da un modello zootecnico intensivo, ma più sostenibile. Il modello di sostenibilità che passa per il “meno” (meno acqua, meno emissioni, meno terra…) varrà anche per le vacche. “Meno animali, ma più latte”. Questo sarà il paradigma di un modello intensivo probabilmente più sostenibile, sicuramente a livello di emissione di gas serra. Considerando che, secondo la FAO, quasi il 3% delle emissioni antropogeniche totali sono generate dalla filiera latte. Senza però dimenticare che, per unità di prodotto, il latte presenta un rapporto molto vantaggioso tra ricchezza in nutrienti ed emissioni di CO2. Per questo, in una dieta sostenibile, e per tutti, il latte può veramente rappresentare il giusto equilibrio tra benefici ambientali e valore nutrizionale/alimentare offerto.

La sostenibilità quindi come fattore chiave per lo sviluppo di filiera e per un’alimentazione umana più sostenibile. Il raggiungimento di questi obiettivi non potrà però che realizzarsi attraverso un modello nato dal confronto e condiviso tra tutti gli attori di filiera, commisurato al valore alimentare del latte, e ben comunicato. Un modello che potrà determinare benefici per tutti e, probabilmente, anche una migliore sostenibilità nella catena del valore del settore latte.