Verso una reale bioeconomia europea

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Fotolia_560632_LLa Commissione europea ha lanciato la scorsa settimana il sito (http://biobs.jrc.ec.europa.eu) dell’Osservatorio europeo di bioeconomia, ultima tappa per rendere una realtà la strategia europea sulla bioeconomia. L’Osservatorio è il primo tentativo di raccogliere e presentare insieme tutti i dati sullo sviluppo della bioeconomia. Sarà una risorsa fondamentale per chi prende le decisioni in politica, per gli uomini d’affari e chiunque sia interessato a partecipare alle politiche e agli investimenti a livello nazionale e regionale. Una bioeconomia innovativa è essenziale per la re-industrializzazione dell’Europa e potrebbe creare 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020 e 90.000 entro il 2030 solo nei settori marittimo e chimico bio-based.

I progressi della strategia europea sulla bioeconomia

Adottata dalla Commissione Europea nel 2012, la strategia europea sulla bioeconomia mira a spianare la strada per una economia più innovativa, efficiente nell’uso delle risorse e competitiva, in grado di conciliare la sicurezza alimentare con l’uso sostenibile delle risorse biologiche rinnovabili per fini industriali ed energetici. La strategia si basa su tre pilastri: investimenti nella ricerca, innovazione e competenze; rafforzata interazione politica e coinvolgimento degli stakeholder; e la valorizzazione dei mercati e della competitività in bioeconomia.

Qualora la bioeconomia fa la differenza

La bioeconomia contempla la produzione di risorse biologiche rinnovabili e la loro trasformazione in prodotti alimentari, mangimi, prodotti bio-based e bioenergia. Include l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, la produzione di alimenti, bevande cellulosa e carta, così come l’industria chimica, biotecnologica e dell’energia. Fra gli esempi di innovazione di bioeconomia vi è, per esempio, anche la riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi alimentari. Gli imballi possono richiedere per la loro produzione materie prime preziose e sono spesso difficili da smaltire. Il progetto UE “Succipack” ha dimostrato modi di utilizzo di un nuovo materiale per l’industria del packaging alimentare – polibutilene succinato bio-based (PBS) – che dovrebbe ridurre significativamente l’impatto ambientale. Gli enti di ricerca coinvolti nel progetto stanno lavorando con grandi player industriali e con 10 piccole e medie imprese al fine di garantire l’effettiva diffusione dei risultati del progetto tra operatori dell’industria alimentare e dell’imballaggio.