I dati riferiti al primo trimestre del gruppo evidenziano una diminuzione del costo della materia diffusa in quasi tutte le aree. I volumi globali di vendita, a perimetro costante – escluso quelli derivanti dalle attività acquisite nel corso del 2017 (gruppo La Vaquita in Cile, Karoun negli Stati Uniti d’America e Silac in Italia) nonché il Venezuela – sono in rialzo dell’1,3% riconducibile a tutte le aree geografiche, a eccezione dell’America Latina. Il fatturato netto, esclusa iperinflazione, si attesta a 1.435,9 milioni di euro, in diminuzione di 117,3 milioni (-7,6%) rispetto al primo trimestre del 2017. A tassi di cambio e perimetro costanti e senza il Venezuela, il fatturato netto risulta in linea con l’anno precedente con una variazione negativa dell’area America Latina, specialmente in Brasile, per la flessione dei volumi. Per quanto concerne il nostro Paese, in uno scenario di calo dei consumi, la controllata ha rafforzato le proprie quote nelle categorie latte pastorizzato e UHT, confermandosi primo player in entrambi i segmenti, anche grazie al buon andamento del brand Zymil. Inoltre, Parmalat rafforza la leadership nella categoria panna UHT con il marchio Chef.