Accesso al credito difficoltoso in tutta l’UE

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Sulla base delle risposte di 7.600 agricoltori e 2.200 aziende agroalimentari di tutta l’UE, i report fi-compass illustrano le principali sfide affrontate da entrambi i gruppi in 24 Stati membri, in merito all’accesso ai finanziamenti. Le indagini collocano inoltre tra 19,8 e 46,6 miliardi di euro il deficit di finanziamento per l’agricoltura nell’UE, mentre supererebbe i 12,8 miliardi di euro quello del comparto agroalimentare. E questo fabbisogno finanziario sarà probabilmente esacerbato dalla crisi attuale.

I settori agricoli e agroalimentare i più penalizzati

Secondo i report, nella maggior parte dei Paesi europei il finanziamento in agricoltura è soggetto a tassi di interesse più elevati e a più condizioni sfavorevoli rispetto ad altri settori dell’economia. Inoltre, indipendentemente dall’andamento dei due settori, i rapporti hanno rilevato un’insufficiente flessibilità nelle condizioni di prestito e rimborso – cosa che è particolarmente necessaria in agricoltura.

Andrew McDowell, vicepresidente della BEI, ha aggiunto: “Gli strumenti finanziari cofinanziati dal FEASR sono un modo sostenibile ed efficiente per investire nella crescita e nello sviluppo degli agricoltori, in particolare dei giovani agricoltori, delle imprese agricole e agroalimentari, perseguendo la sicurezza alimentare e gli obiettivi ambientali e climatici dell’UE. Sono molto orgoglioso di annunciare che, nel quadro di fi-compass, la DG AGRI e BEI hanno unito le forze per pubblicare i report che forniranno alle autorità competenti informazioni complete per migliorare l’uso degli strumenti finanziari del FEASR nei piani strategici della PAC 2021-27”.

Le basi dell’indagine

Fi-compass (un’iniziativa congiunta dei Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti) ha analizzato in dettaglio il contesto finanziario in cui operano gli agricoltori e i trasformatori agroalimentari in 24 Stati membri. Sotto la lente sono finiti i sistemi bancari, i principali attori finanziari dei due settori e l’offerta di prestiti, garanzie e schemi creditizi con finanziamenti nazionali e/o comunitari. I rapporti forniscono inoltre indicazioni specifiche per ciascun Paese su come migliorare gli strumenti finanziari esistenti e crearne di nuovi. E mettono anche in evidenza i punti deboli imputabili ai bassi livelli di alfabetizzazione finanziaria degli agricoltori e alla mancanza di conoscenza delle banche in materia di agricoltura.

Per quanto riguarda il settore agroalimentare, l’analisi mostra un ambiente finanziario migliore, in cui esiste una maggiore diversità di fonti di finanziamento rispetto al comparto agricolo. I rapporti hanno rilevato che per l’agroalimentare esistono più strumenti finanziari, sebbene permangano ulteriori margini di miglioramento in termini di offerta e copertura. Tuttavia, volendo identificare l’anello debole della filiera, sono le start-up e le imprese innovative a incontrare le maggiori difficoltà nell’accesso al credito per avviare o espandere le loro attività.