Accordo fatto tra Parmigiano Reggiano e Whole Foods

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La politica commerciale di Trump continua a generare preoccupazioni. Da proiezioni numeriche, ora i dazi iniziano a fare sentire i propri effetti sul commercio. Eppure il Consorzio Parmigiano Reggiano non solo non si rassegna ma rilancia siglando uno storico accordo con Whole Food Markets (WFM). L’obiettivo? Aumentare i volumi delle vendite negli oltre 500 punti vendita del retailer americano sparsi negli Stati Uniti (487 negozi), nel Canada (14) e nel Regno Unito (7). Tre paesi che figurano nella Top 5 dei maggiori sbocchi di Parmigiano Reggiano: gli Stati Uniti (10.439 tonnellate) rappresentano il secondo mercato export dopo la Francia, il Regno Unito (6.940 tonnellate) è il quarto mercato export, il Canada (3.030 tonnellate) è il quinto mercato export.

I tre punti cardini dell’accordo

In primis, WFM organizzerà due eventi all’anno per aumentare la visibilità e la partecipazione del pubblico alla cerimonia di apertura della forma di Parmigiano Reggiano. Proprio il taglio della forma sarà il momento clou da cui partire per fornire informazioni al consumatore sulla qualità del prodotto e per promuoverne l’acquisto.

Il secondo punto dell’accordo prevede uno scambio di informazioni e di dati di marketing raccolti tramite la rete e i social media. Whole Foods Markets si impegna infine a collocare materiali informativi del Consorzio in ogni supermercato. L’obiettivo è informare il consumatore circa le caratteristiche del Parmigiano Reggiano e le differenze rispetto ai prodotti similari.

Tutto questo assume un significato strategico sia per il posizionamento di WFM rispetto ai propri consumatori, sia per il vasto programma di nuove aperture che prevede quasi 50 nuovi punti vendita nel solo mercato americano. Fondato nel 1980 a Austin (Texas) e acquistato nel 2017 da Amazon per 13,7 miliardi di dollari, Whole Foods Markets è un retailer di primo piano nel settore dei supermercati.