Approvato il bilancio preventivo 2024 del Parmigiano Reggiano

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Il consorzio ha deliberato un bilancio con 40,75 milioni di euro di ricavi. Sul totale, 18,32 milioni di euro copriranno i costi di funzionamento del consorzio. Ammontano a 22,43 milioni le risorse destinate alle attività, al netto di accantonamenti, ammortamenti e tasse. Gli investimenti per azioni di marketing e comunicazione saranno pari a 20,80 milioni di euro. Tale dotazione sosterrà lo sviluppo della domanda in Italia e, in particolare, all’estero, con oltre il 50% delle risorse allocate. Verrà data priorità agli investimenti per l’acquisto di spazi pubblicitari (tv, radio, stampa e web) nazionali e internazionali, e per il sostegno dei progetti di crescita dei mercati realizzati direttamente con catene distributive italiane ed estere, e con importatori e caseifici.

Inoltre, il consorzio ha destinato ulteriori 230.000 euro per il programma speciale Premium 40 Mesi, per sostenere il segmento del Parmigiano Reggiano a lunga stagionatura. Ai nuovi progetti speciali previsti per l’anno prossimo andranno 1,40 milioni: controlli rafforzati, vigilanza estero, progetto cultura prodotto e anniversario consorzio. Nel 2024, infatti, il Consorzio celebrerà il 90° anniversario della sua fondazione, avvenuta il 27 luglio 1934, con numerose iniziative nell’arco dell’anno mirate a costruire valore per la filiera.

Andamento del mercato

Che cosa è successo dopo un’estate molto positiva, in cui si è registrata un’accelerazione nelle vendite di Parmigiano Reggiano (trainata dall’aumento delle vendite dirette, dalla ripresa delle spedizioni in Nord America e dal forte sviluppo delle vendite in Gdo sia come porzionato sia come forme intere per il banco taglio/gastronomia)? Negli 11 mesi gennaio-novembre 2023 le vendite totali hanno registrato un +8,0% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un incremento pari a 9.000 tonnellate (+225.000 forme). In particolare, l’Italia aggregata segna un +10,2% e l’estero un +5,6%. Segnali positivi che potrebbero portare a un rialzo dei prezzi già a inizio anno grazie a un ritrovato equilibrio tra domanda e offerta di prodotto. Nel 2024 dovrà inoltre essere definita la nuova proposta di Piano regolazione offerta 2026-2028.

Il monitoraggio degli stock

Il consorzio, con il supporto tecnico di Ismea, avvierà il monitoraggio degli stock di prodotto per la gestione della piattaforma informatica di raccolta dati. La collaborazione ha l’obiettivo di produrre un monitoraggio più puntuale delle scorte che contribuirà in maniera determinante, nel rispetto di principi di trasparenza e libera concorrenza tra tutti gli operatori interessati, ad attuare gli obiettivi fissati dal Piano regolazione offerta 2023-2025. Il progetto rappresenta a tutti gli effetti la prima esperienza di questo genere in Italia nel quadro di attuazione dei piani di regolazione dell’offerta. approvazione a Bruxelles del nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità.

La sfida del 2024: il riequilibrio del mercato

«Il 2024 sarà un altro anno di grandi sfide», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano. «Nel 2023 i caseifici hanno iniziato a collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021, 4,1 milioni di forme, in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. Le quotazioni di mercato cedenti e le flessioni sui mercati internazionali, soprattutto nel Nord America, hanno imposto di puntare su nuove strategie. L’obiettivo principale per il 2024 è il riequilibrio del mercato. Stiamo attraversando un momento di forte cambiamento, in cui si profilano con chiarezza le inevitabili rivoluzioni del futuro: il tema della sostenibilità; la gestione dei costi di produzione in uno scenario di incertezze mondiali; la tutela nella dimensione globale dei mercati e degli accordi di libero scambio; le nuove sensibilità dei consumatori. Questi aspetti, centrali per il futuro della Dop e delle imprese della filiera, si manifesteranno in ambiti che dovranno essere governati o presidiati dal Consorzio, nato 90 anni fa proprio sul principio della potenza dell’azione collettiva rispetto a quella dei singoli».