Bene le vendite e quotazioni dell’Asiago

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Immagine cortesia Consorzio Tutela Formaggio Asiago

Alcuni dati del bilancio 2018 del formaggio Asiago: 1.582.108 forme totali prodotte, quotazioni in aumento, soprattutto per la tipologia stagionata, scorte ai minimi storici, incremento a volume (+1,6%) e a valore (+1,7%) delle vendite in Italia.

Dallo stagionato e fresco…

In dettaglio, sono state prodotte 241.331 forme (+8.794 forme (+3,78%) sul 2017, +8,81% nel biennio) di Asiago stagionato, formaggio che ha conquistato il consumatore (vendite +9,8%) disposto anche a pagare un prezzo superiore per poterlo gustare (quotazioni +4,92% su base annua). La produzione di Asiago Fresco è stata di 1.340.777 forme (+1.948 unità, +0,15% rispetto al 2017), a fronte di un lieve incremento di vendite (+0,21%) e uno più consistente delle quotazioni (+1,32%). Comunque per entrambe le tipologie è proseguito il calo delle scorte, ora ai minimi storici

…al prodotto della montagna

Prodotta oltre i 600 metri d’altezza, tale nicchia ha raggiunto le 66.079 forme (+7% rispetto al 2017).

Su le vendite

L’Italia rappresenta il mercato principale dell’Asiago: nel 2018, secondo rilevazioni GFK-Eurisko le vendite sono cresciute in quantità (+1,6%) e a valore (+1,7%). Per quanto riguarda l’export, il podio è andato agli USA, seguiti da Svizzera e Francia, Paese che, nel 2018, ha rappresentato il primo sbocco dell’UE, superando la Germania. Cresce l’export in Canada, aumentando a volume del 33,6% e a valore del 23,8%, anche grazie al progetto europeo triennale “Uncommon Flavors of Europe” e all’entrata in vigore del CETA.

Promozione e protezione

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago si è impegnato nella tutela e promozione del formaggio in Italia e all’estero come in Cina e, tra gli altri, in Messico e Giappone, dove la denominazione è oggi riconosciuta e pienamente tutelata nell’ambito degli accordi globali dell’UE con i due Paesi. Il consorzio è inoltre impegnato in un due progetti di promozione cofinanziati dall’Unione Europea, per un valore complessivo di 5,5 milioni di euro, che hanno come target, in un caso, Stati Uniti e Canada e, nell’altro, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia.