Benessere animale… in etichetta

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Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna) e Centrale del Latte di Cesena (FC) hanno siglato un accordo per l’uso da parte della cooperativa lattiero-casearia romagnola del logo “Gli allevamenti del benessere”, registrato e di proprietà di Aia (Associazione italiana allevatori).

«La valutazione e la certificazione dello stato di benessere delle bovine in produzione negli allevamenti che aderiscono a questo progetto – ha affermato Michele Blasi, direttore dell’ente certificatore Dqa – avvengono applicando un protocollo elaborato dal Centro di referenza nazionale per il benessere animale (CReNBA) di Brescia, a cui si associa l’indice calcolato per ogni singola azienda ottenuto attraverso l’elaborazione dei dati rilevati periodicamente con l’attività dei Controlli funzionali effettuati dai tecnici Araer. Ciascuno dei due indici prevede 5 aree di pertinenza. Per il protocollo CReNBA vengono considerati il management aziendale compreso il personale dipendente, le strutture e le attrezzature aziendali, il comportamento degli animali in presenza dell’uomo, la biosicurezza e il controllo delle condizioni ambientali. I 5 indicatori che vengono invece considerati per valutare l’indice aziendale sui controlli funzionali effettuati su ogni singola bovina riguardano la regolarità dell’attività riproduttiva, la longevità, le condizioni sanitarie dell’apparato mammario e, in base al rapporto grasso/proteine rilevato nel latte, lo stato di chetosi e acidosi. L’elaborazione dei valori registrati, effettuata solo ed esclusivamente da veterinari validati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, scaturisce in un punteggio che, nella valutazione massima, si traduce in condizione ottimale di benessere mentre in quella minima in condizione a forte rischio di benessere. Il rilascio della certificazione finale di idoneità avviene quando l’azienda soddisfa un valore complessivo di benessere animale superiore al 60%».

«Ogni anno, mediamente – ha commentato Daniele Bazzocchi direttore della Centrale del Latte di Cesena – lavoriamo 8 milioni di litri di latte, destinati per il 40% circa alla produzione di latte alimentare, mentre oltre il 50% viene trasformato in formaggi freschi e stagionati, primo fra tutti lo squacquerone. A breve partiremo con la produzione del gelato che avverrà in un nuovo capannone inaugurato nelle scorse settimane. Con questa ulteriore offerta contiamo di completare almeno per il momento la nostra offerta produttiva che peraltro, in controtendenza rispetto al resto del Paese, vede in aumento la vendita di latte fresco. Già nelle prossime settimane negli allevamenti conferenti partirà l’iter legato all’applicazione del protocollo. Contiamo di commercializzare i nostri prodotti con il logo Gli Allevamenti del Benessere entro la metà del prossimo anno».

Nel 2017 il fatturato della Centrale del Latte di Cesena ha superato i 13 milioni di euro e per l’anno in corso dovrebbe attestarsi a 14 milioni.