Bergamo ospita B2Cheese a fine settembre

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La rassegna nasce per rappresentare le esigenze di un intero settore (il primo per fatturato complessivo dell’industria alimentare italiana) nella sfida ai mercati globalizzati, partendo da un patrimonio di prodotti che non ha uguali nel mondo.

Dopo il debutto nel 2019 animato da oltre 2mila buyer, anche stranieri, la manifestazione non a caso accende i suoi riflettori a Bergamo. Oltre ad avere una storica tradizione casearia la provincia orobica detiene infatti l’importante primato continentale del numero dei formaggi DOP, con ben nove prodotti tutelati. Senza contare poi altre eccellenze del territorio, come i Formaggi Principi delle Orobie, i Presidi Slow Food, le PAT e le De.Co. Un patrimonio grazie al quale nel 2019 Bergamo con le Cheese Valleys Orobiche ha ottenuto il riconoscimento di ‘Città Creativa Unesco per la Gastronomia’. Inoltre, nel 2021, insieme alle Città Creative per la Gastronomia di Parma e Alba, ha fondato il Distretto della Gastronomia Italiana.

Alcuni numeri dell’edizione 2022

Le aziende lattiero-casearie italiane non hanno mai smesso di crescere, innovare, confrontarsi con i mercati nazionali e internazionali. Hanno continuato a produrre e a sostenere l’economia dei territori anche durante i periodi più complicati della pandemia. Con B2Cheese tornano a incontrare ‘vis a vis’ gli operatori. La manifestazione quest’anno si sviluppa sui 6.500 metri quadrati del padiglione “A” del polo fieristico, con un parterre di partecipanti molto selezionato, oltre 100 tra le più importanti imprese italiane e consorzi di tutela e una qualificata presenza di operatori stranieri.

La formula è sempre la stessa: specializzata, rivolta esclusivamente agli operatori, molto snella, con una durata di soli due giorni, feriali, stand preallestiti, per contenere al massimo gli investimenti, servizi, strumenti e supporti molto funzionali, una serie di eventi e di appuntamenti pensati per il business e per il futuro del settore.

Oltre a produttori e consorzi, è cresciuta la partecipazione delle imprese “food tech” (realtà specializzate nella progettazione, costruzione e manutenzione di macchine, sistemi di produzione, confezionamento, conservazione e movimentazione dedicati all’agroalimentare) e dei settori collegati (tra cui logistica, distribuzione, consulenza, internazionalizzazione, anche per tutto il comparto dell’horeca).

Fare network

Per favorire l’incontro tra imprese e buyers è stata ulteriormente sviluppata la piattaforma digitale “Cheese Hunters”, creata per clusterizzare e raccogliere le informazioni rilevanti da parte delle aziende partecipanti e, per i buyer, di conoscerle e di pianificare l’agenda degli incontri durante l’evento.

Quest’anno la sfida è ancora più complessa, alle prese con l’aumento del prezzo del latte e la carenza di materia prima, il tragico conflitto in Ucraina con l’incremento incontrollato del costo dell’energia che per i caseifici incide molto significativamente, l’aumento dell’inflazione e quindi la dinamica dei prezzi, il tema di stretta attualità della proposta europea di riforma delle indicazioni geografiche, le responsabilità ambientali non più procrastinabili e i conseguenti investimenti.

Esposizione ed eventi collaterali

La seconda edizione ha sviluppato ulteriormente il format del salone, che abbina alla ricca parte espositiva in grado di soddisfare anche i gourmand e gli operatoti più raffinati, una altrettanto nutrita agenda di appuntamenti collaterali, tra convegni, eventi, matching, programmi specifici per produttori, buyer e stakeholder, progetti di formazione e iniziative culturali. Ampliati anche i laboratori di degustazione riservati ai professionisti del settore, con presentazione di formaggi italiani e internazionali e abbinamenti con prodotti complementari.

Programma completo: https://b2cheese.it/convegni-workshop-2022/