Comunicare la filiera, autentico volano economico

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I relatori intervenuti alla seconda edizione del Dairy Summit hanno discusso a viso aperto dei modi per dare nuovo slancio al comparto, partendo da una comunicazione inclusiva, corretta e trasparente.

Si è appena conclusa la seconda edizione del Dairy Summit tenutasi il 24 novembre. Un evento unico che, anche in questo 2020 sconvolto dalla pandemia, ha saputo far sedere attorno al medesimo tavolo tutti i portatori di interesse e i vertici istituzionali per promuovere un confronto quanto mai necessario. Il tema scelto per il Summit 2020 è stato la corretta comunicazione di ogni anello della filiera e lungo la filiera per restituire un’immagine più autentica e aderente al reale di ogni fase e per fornire una risposta adeguata ed efficace alle fake news di cui il settore è spesso vittima.​

E ciò ha catturato, anche per questa seconda edizione, l’attenzione del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova. In un video messaggio e in un editoriale, il capo del dicastero ha sottolineato i temi che hanno guidato i diversi interventi a livello europeo e italiano per sostenere il comparto. In ambito nazionale: dall’etichettatura di origine, prorogata per il comparto lattiero sino a fine 2021, a quella fronte pacco, senza dimenticare le misure nella Legge Bilancio, il programma Latte nelle scuole oppure gli interventi di supporto come l’esonero contributivo, il Fondo ristorazione per citarne solo alcuni.

In merito alle iniziative future il ministro ha accolto con favore l’istituzione di un Tavolo di settore. Confronto auspicato anche da Paolo De Castro, che ha fornito gli ultimi aggiornamenti sui lavori di definizione della nuova PAC attualmente in discussione. Il parlamentare ha inoltre sottolineato come il cambio di presidenza americana avrà un forte impatto non solo nei rapporti, anche commerciali, tra l’UE e gli USA ma anche tra l’UE e la Gran Bretagna, impegnate nella ricerca di un faticoso accordo di divorzio. In tema di etichettatura alimentare (argomento su cui la Commissione intende presentare una proposta nel 2021), per Paolo De Castro il Parlamento UE si è già espresso a favore dell’etichettatura di origine, mentre per quella fronte pacco le principali organizzazioni europee che raggruppano gli agricoltori e i produttori di DOP/IGP si sono schierate contro il sistema Nutriscore proposto dalla Francia. Si prospetta dunque un serrato dibattito nel merito per i prossimi mesi.

Il dialogo continua

Al webinar hanno partecipato i presidenti di importanti realtà della produzione e della trasformazione, cooperative agroalimentari e consorzi di tutela, associazioni di categoria come Assolatte oltre a manager della Gdo e rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Molti gli interventi e le opinioni ma alcuni punti chiave comuni sono comunque emersi.

In primis, l’importanza di migliorare la sostenibilità lungo tutta la filiera e di comunicarla in misura più efficace al consumatore. Gli sforzi per esempio per aumentare il benessere animale oppure quelli intrapresi per ridurre l’impatto sull’ambiente non posso più essere relegati a margine della strategia di sviluppo delle moderne aziende lattiere. La centralità della sostenibilità va inoltre fatta conoscere al consumatore mediante una comunicazione contemporanea. Ben vengano campagne pubbliche per supportare il consumo di latte e derivati, considerando l’importanza di tali alimenti all’interno di una dieta varia e bilanciata. Tuttavia per raggiungere il bersaglio occorre far tesoro degli errori delle campagne del passato e sperimentare nuove forme di comunicazione e informazione votate alla massima trasparenza, facendo ricorso ai social per raggiungere i cittadini più giovani. In questo, insegna la campagna “Verde latte rosso” oppure il diario scolastico che Inalpi regala agli alunni di elementari e medie per aumentarne la conoscenza di latte e derivati, smontando le fake news sul nascere.

In secondo luogo, la pandemia in corso ha rafforzato e fatto emergere con prepotenza una tendenza che era già in atto e che non è passata inosservata neppure alle ricerche condotte e presentate da SGMARKETING. I consumatori ricercano e sono disposti spendere di più per prodotti italiani, con una solida reputazione di marca costruita su valori veri, quotidiani, coerenti per tutta la filiera e il territorio come tradizione, sicurezza, sostenibilità e italianità. Proprio partendo da questo, per il consorzio del Parmigiano Reggiano per far ripartire l’economia nei prossimi anni si potrebbe far leva su un semplice asse formato da: produzione agricola, industria di trasformazione, distribuzione alimentare, ristorazione e turismo.

Insomma tante idee concrete per dare nuovo slancio al settore ripartendo dal latte.

La registrazione completa della giornata insieme a tutti i contenuti extra già presenti, sarà disponibile nei prossimi giorni a questo link: https://digital.dairysummit.it/home

Inoltre, sul sito dedicato www.dairysummit.it  è possibile scaricare il fascicolo speciale Dairy Summit, Le filiere di Mark Up.

Dairy Summit tornerà per la terza edizione nel 2021, si spera in presenza, all’interno di Fieragricola Verona.