Contrazione per la bilancia commerciale lattiera italiana

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La scorsa settimana Ismea ha pubblicato l’aggiornamento di luglio delle “Tendenze e dinamiche recenti lattiero-casearie”. Ecco che cosa riporta in merito a scambi commerciali e consumi domestici.

Bilancia commerciale: difficoltà per l’export a volume…

Dopo i risultati positivi di formaggi e latticini registrati nel 2022 sui mercati esteri – 4,4 miliardi di euro – le esportazioni dai prodotti lattiero-caseari italiani hanno continuato ad aumentare in valore nel primo quadrimestre 2023 (+15%). Rialzo che ha interessato però pure l’import dairy (+17%), come conseguenza di prezzi ancora sostenuti a livello globale e di un minore grado di autoapprovvigionamento dovuto alla contrazione della produzione nazionale. Il saldo della bilancia commerciale, seppure in contrazione, è rimasto in attivo per oltre 68 milioni di euro nei primi quattro mesi del 2023.

In dettaglio, nel periodo gennaio-aprile 2023, le esportazioni di formaggi italiani sono cresciute del 19,3% in valore, ma a fronte di volumi in frenata rispetto allo scorso anno (+2,6%). I prezzi elevati infatti stanno raffreddando alcuni sbocchi importanti, come Regno Unito (-2,7% in volume) e USA (-10%). A cedere il passo sui mercati esteri sono soprattutto i più importanti formaggi: nel primo quadrimestre 2023 si registra un calo dei volumi esportati (2,7%) di Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+7% in valore), che interrompe una tendenza positiva che durava da oltre cinque anni, e per il Gorgonzola (-1,3% in volume e +27,3% in valore). Performance ancora molto soddisfacenti si registrano, invece, per i formaggi freschi (+5,9% in volume e +27,6% in valore) e i grattugiati (+5,7% in volume e +27,5% in valore).

… import di formaggio in rialzo a valore e a volume

Forte incremento delle importazioni di formaggi (+9,7% in volume e +20,2% in valore nei primi quattro mesi del 2023), in particolare di freschi e semiduri, così come quelle di burro (+14,7% in volume). In calo l’import di latte confezionato (-19% in volume) mentre è stabile quello dello yogurt (-0,3% in volume).

La ripresa della produzione in ambito comunitario, a fronte della minore disponibilità interna, ha sostenuto le importazioni di latte in cisterna (+76,1% in volume) interrompendo la tendenza negativa degli ultimi anni. In particolare, anche in considerazione di forniture più convenienti, la Germania si è ricollocata nello storico ruolo di primo fornitore (nel 2022 tale ruolo era stato ricoperto dalla Slovenia) grazie a spedizioni verso l’Italia praticamente quadruplicate nei primi quattro mesi del 2023. In forte calo le cisterne di provenienza francese (-19% in volume), anche come conseguenza di una produzione d’Oltralpe ancora in flessione.

Il consumo interno cala a volume

Pur in un contesto discendente, l’inflazione rimane, tuttavia, elevata: a giugno i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” hanno registrato +10,5%, soprattutto sotto la spinta degli alimentari freschi. La domanda al consumo è in forte depressione e nei primi sei mesi del 2023 anche per quanto riguarda latte e derivati sono decisamente più accentuate le tendenze rispetto a quanto si verificava un anno fa. In dettaglio, secondo i dati del panel NilesenIQ, la spesa delle famiglie per i lattiero-caseari – di cui oltre il 60% è rappresentato dai formaggi – è in aumento del 18,8% nel primo semestre 2023, a fronte di una riduzione delle quantità pari al -1,8%.

Tale contrazione a volume riguarda tutte le principali referenze merceologiche, come latte fresco (-4,3% nei primi sei mesi del 2023) e yogurt (-3,1%). Fanno eccezione alla tendenza negativa solo i formaggi industriali, principalmente rappresentati da spalmabili e fusi in fette, che hanno spuntato l’incremento dei prezzi – comunque a due cifre – più contenuto.

Il supermercato continua a essere il canale prevalente per gli acquisti di latte e derivati e anche il format in cui il calo dei volumi è risultato più contenuto nel primo semestre. Il discount pur rappresentando oltre 1⁄4 delle preferenze degli italiani è, al contrario, il canale di acquisto con la maggiore regressione rispetto allo scorso anno.