Curiosando nell’agenda di Cheese

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È oramai definito anche il programma delle conferenze e degli eventi che si terranno al Cheese di Bra (20-23 settembre 2019). Il 21 settembre alle 11, l’Auditorium della Cassa di Risparmio di Bra, in via Antonio Sarti 8 ospiterà il convegno a ingresso libero “I formaggi naturali. Pascoli, razze, latte crudo, liberi fermenti” in cui pastori e casari, ricercatori ed esperti cercheranno di rispondere a domande come: quali sfide e rischi produttivi affronta chi sceglie di produrre un formaggio naturale? Quali i vantaggi per un consumatore disposto a pagare un prezzo più alto? E, al di là del gusto, cosa c’è dietro un formaggio naturale in termini di ambiente, salute, aspetti sociali?

Gli appuntamenti alla Casa della Biodiversità

Torna come da tradizione nel cortile delle Scuole Maschili la Casa della Biodiversità, lo spazio che ospita incontri, dibattiti, ma anche degustazioni e racconti di pastori da tutto il mondo.

Oltre al consueto aperitivo giornaliero delle 17 tutto “al naturale”, in cui assaggiare salumi, formaggi e vini senza aggiunte chimiche, sono come sempre moltissimi i temi affrontati in compagnia dei protagonisti. Si parte con il debutto in società dei nuovi Presìdi internazionali, entrambi nati intorno a un progetto di caseificazione naturale: si va dal Camembert fermier a latte crudo allo slovacco del Bryndza dei Monti Tatra.

Non mancano gli approfondimenti alla scoperta di caci dimenticati, come quelli stagionati nella pelle di pecora, probabilmente la più antica categoria di formaggi al mondo, prodotti in quell’area che va dall’Iran alla Bosnia-Erzegovina. Il lavoro portato avanti sulla tutela delle tradizioni e le valorizzazioni di prodotti locali sta portando i primi grandi frutti, come il riconoscimento delle Dop al formaggio turco di Divle, a latte crudo e stagionato in grotta.

Un incontro in particolare è dedicato alla Sardegna e ai suoi pastori, che stanno attraversando una crisi molto grave. In un territorio relativamente piccolo si allevano circa tre milioni di pecore, il cui latte di alta qualità è venduto prevalentemente a caseifici cooperativi che lo destinano alla produzione di Pecorino romano Dop e Pecorino sardo Dop, causando una banalizzazione della qualità e il crollo del prezzo del latte.

Si discute poi del futuro della Politica agricola comune e del ruolo degli impollinatori, dell’importanza e influenza di Dop e Igp, ma anche delle conseguenze nutrizionali delle erbe sul sapore di latti e formaggi.