Dairy Summit: la sostenibilità di filiera per Granarolo

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Tempio di Adriano, Roma, Granarolo, Sostenibilità

Tanti gli argomenti che sono stati affrontati durante il Dairy Summit dello scorso 24 novembre. Per esempio, nella prima tavola rotonda – alla quale hanno partecipato i presidenti di Coldiretti Ettore Prandini, del gruppo Granarolo Giampiero Calzolari e di Alleanza delle cooperative agroalimentari Giorgio Mercuri- si è parlato di produzione e filiera. Il singolo allevatore non può modificare da solo il modo di produrre, ma tutto deve essere fatto in un sistema allargato che comprenda anche l’industria di trasformazione.

«Abbiamo certificato le 651 stalle della nostra filiera, tutte oggi raggiungono i 70/100 di benessere animale richiesti da Granarolo – ha puntualizzato Calzolari. – Quelle che non sono riuscite a fare il salto sono fuori. Stiamo lavorando a un ulteriore passo avanti: passeranno da 90 a 300 gli indicatori di valutazione che saranno monitorati in modo periodico. Siamo decisi a dare al nostro consumatore un latte che arriva da animali da reddito, trattati bene».

Sostenibilità anche nel pack

Ma il gruppo sta facendo molto di più per aumentare la propria sostenibilità. Per esempio, ha deciso di ridurre il consumo di plastica per gli imballi dei propri prodotti. Spiega infatti Calzolari: «La sostenibilità del packaging rappresenta per il Gruppo Granarolo un valore importante e un percorso di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, specifico per ogni tipo di materiale e prodotto. Il gruppo ha così intrapreso un importante percorso per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle proprie confezioni e allontanarsi dalla plastica nel contesto del proprio piano triennale per la sostenibilità, che ha come riferimento il Goal 12 “Consumo e Produzione Responsabili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’obiettivo è risparmiare all’ambiente 3.787 t di CO2 in 4 anni (2018-2021).

La strategia è basata su 4 azioni principali: riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari; utilizzo di plastica riciclabile e riciclata; recupero degli imballaggi del latte reso da mercato; sperimentazione di materiali alternativi alla plastica.

Nel contesto di questo piano, per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca di materiali alternativi alla plastica, nel corso del 2020 sono state lanciate delle novità in fatto di packaging per il mercato italiano.

L’ultima in ordine temporale è la confezione plant-based Tetra Stelo® Aseptic Edge Wingcap™ per le referenze di latte della gamma Accadì Alta Digeribilità senza lattosio, un nuovo e innovativo pack, il primo presentato in Italia, nato dalla sinergia di Granarolo e Tetra Pak, che permette un contenimento delle emissioni di CO2, grazie al fatto di essere costituito per l’87% da materiali provenienti da fonti rinnovabili: carta certificata FSC®, proveniente da foreste gestite in maniera responsabile e da altre fonti controllate; polimero ottenuto da canna da zucchero per le componenti del tappo, del collo del tappo e di due dei rivestimenti della confezione. Grazie all’utilizzo del polimero da fonte rinnovabile, è stato calcolato che questa confezione riciclabile a prevalenza carta permette una riduzione delle emissioni di CO2 del 20% rispetto alla stessa confezione che utilizza materiali convenzionali da polimero da fonte fossile.

L’altra azione in termini di packaging, che rappresenta una nuova tappa in fatto di materiali alternativi, con una propria filiera di riciclo, è stato il lancio a maggio di due novità nel mondo dello yogurt, fino a oggi legato e condizionato dal vasetto di polistirene (PS), che non ha una sua filiera di riciclo, pur essendo conferito nella plastica. Una riguarda Yomo Natura, lo yogurt italiano in vasetto di carta, fatto con latte italiano, ingredienti naturali selezionati e zucchero di canna, il tutto in una confezione di carta 100% riciclabile. La carta del vasetto e del cluster è certificata PEFC, utilizzando materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate; l’altra riguarda Yomo Extra, yogurt ricco di proteine e senza grassi, nella nuova confezione in vasetto PET 100% riciclabile.

Fondamentale per il raggiungimento di questi ambiziosi risultati è il supporto dei consumatori, che sono da sempre sensibili alle priorità del benessere sociale ed ambientale, e dei retailer che ripongono fiducia nel Gruppo Granarolo. Stiamo inoltre avviando un importante progetto che consentirà ai consumatori di conservare le bottiglie di plastica alimentare e di conferirle in appositi eco-compattatori presenti presso i retailer. Tutta la plastica così raccolta sarà poi destinata al recupero, diventerà r-PET, plastica riciclata».

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