Si sa che contrassegnare gli alimenti con una data di scadenza garantisce la qualità ai consumatori e che le dizioni legali ammesse sono “da consumare entro” o da “da consumarsi preferibilmente entro”, in funzione del prodotto. Tuttavia, mentre la prima è un importante indicatore di sicurezza, la seconda è solo una garanzia di qualità. Tra gli alimenti che adottano la seconda dizione in Svizzera vi sono quelli lattiero-caseari, prodotti che tuttavia hanno spesso una shelf life molto più lunga della loro data di scadenza. Per questo, Emmi ha deciso di collaborare con Too Good To Go, aggiungendo il claim “spesso si mantiene più a lungo” all’etichettatura di taluni suoi prodotti, fra cui il popolare Luzerner Rahmkäse. Il claim ha lo scopo di incoraggiare i consumatori a verificare le condizioni dei prodotti scaduti, valutandone “aspetto, odore, gusto” prima di buttarli, al fine di prevenire lo spreco alimentare. Infatti, i tipici indizi di deterioramento – come la presenza di muffa in uno yogurt oppure il gusto rancido del burro – sono facilmente riconoscibili con un’analisi molto superficiale.
Un problema, lo spreco alimentare, che interessa anche la Svizzera se si considera che, secondo le statistiche dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), in media un cittadino elvetico getta 330 kg di cibo ogni anno. E il superamento della data di scadenza è proprio una delle motivazioni più significative che spinge un consumatore a disfarsi del cibo.