Limatura finale della FDA allo standard di identità dello yogurt

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L’11 giugno 2021 l’americana FDA ha pubblicato lo standard “Milk and cream products and yogurt products; final rule to revoke the standards for lowfat yogurt and nonfat yogurt and to amend the standard for yogurt”.

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Nel corso del tempo, secondo l’usuale procedura, l’ente americano vi ha apportato diverse correzioni. L’ultimo emendamento, quello finale, è del 14 aprile 2023. Richiesto dall’International Dairy Foods Association (IDFA) riguarda pH e acidità titolabile. L’IDFA si è infatti opposta alla disposizione secondo cui lo yogurt debba avere un’acidità titolabile non inferiore allo 0,7%, espressa come acido lattico, o un pH di 4,6 o inferiore prima dell’aggiunta di ingredienti aromatizzanti. Secondo l’associazione, entrambe le opzioni non rifletterebbero le preferenze dei consumatori verso il prodotto o l’attuale pratica seguita dai produttori di yogurt.

L’IDFA ha così suggerito che lo standard prevedesse un’acidità titolabile non inferiore allo 0,6%, espressa come acido lattico, misurata nello yogurt bianco, o un pH di 4,6 o inferiore misurato nel prodotto finito (quindi dopo l’eventuale aggiunta di ingredienti aromatizzanti) entro 24 ore dal confezionamento.

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Dopo aver valutato le richieste dell’associazione la FDA ha deciso di fissare per lo yogurt un pH di 4,6 o inferiore misurato nel prodotto finito entro 24 ore dall’invasettamento. Per tale ragione, l’ente ha poi deciso di eliminare dalla norma l’opzione di acidità minima titolabile, ritenendola superflua. Fintanto che rispettano l’opzione del pH massimo – è il pensiero della FDA – i produttori possono produrre yogurt con un’acidità titolabile dello 0,6% e possono così soddisfare le aspettative e le preferenze dei consumatori senza riformulare i loro yogurt.