Granlatte Granarolo: al via i primi 3 impianti di biometano

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La province lombarde Mantova, Brescia e Cremona ospiteranno i primi 3 nuovi impianti di biometano agricolo nati dalla partnership tra la filiera Granlatte Granarolo e la Confederazione dei bieticoltori-CGBI.

I numeri

L’investimento per i 3 impianti ammonta a 35 milioni di euro. La capacità produttiva annua è di 6,5 milioni di metri cubi di biometano, frutto della digestione anaerobica. Così l’azienda ridurrà le proprie emissioni in atmosfera di 18 mila tonnellate di CO2 l’anno, restituendo al terreno sostanza organica tramite l’utilizzo agronomico del digestato (in sostituzione di concime chimico).

Le tappe del progetto

Prende così avvio il primo step del progetto “Biometano di filiera”, promosso da Granlatte Granarolo e Confederazione dei bieticoltori-CGBI, che ha consolidato la propria presenza nel comparto agro-energetico con la realizzazione di 23 impianti di biogas.

L’obiettivo di “Biometano di filiera” è costruire in tutto 10 nuovi impianti di biometano in varie regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli e Puglia), per produrre energia pulita insieme ai fertilizzanti organici e integrare il reddito degli allevatori aderenti al progetto. I 10 impianti consortili produrranno a regime 30 milioni di metri cubi di metano cioè l’equivalente di ciò che serve in termini di energia termica agli stabilimenti italiani del Gruppo Granarolo, più 500.000 t annue di fertilizzante naturale, evitando l’emissione in atmosfera di 60.000 t di CO2 eq.

Una società agricola consortile costituita dai soggetti promotori realizzerà ciascun impianto della capacità produttiva pari a 250 metri cubi/ora (oltre 2,1 milioni di metri cubi di biometano prodotti all’anno).

L’impianto di Mantova

“Granmetano Mantova” riunisce: 7 allevamenti di bovine da latte che conferiscono le deiezioni dei propri allevamenti (liquame e letame bovino) per poi ritirare successivamente la spettante quota di digestato; e le cooperative del gruppo bieticolo, ANB Coop ed Eurocover, che oltre a investire risorse disponendo anche le anticipazioni finanziarie necessarie, si occupano del management e delle coltivazioni (colture di secondo raccolto in particolare sorgo e triticale), fino al completamento della razione di alimentazione dell’impianto.

La Granmetano Mantova raccoglierà annualmente circa 70 mila tonnellate di deiezioni bovine, 3 mila tonnellate di pollina e 9 mila tonnellate di insilato di sorgo e triticale.

Gli allevatori conferenti riceveranno un quantitativo complessivo annuo di 80mila tonnellate di digestato, in parte solida o liquida.

L’impianto di Brescia

Nel Bresciano, l’impianto farà capo alla società agricola consortile “Granmetano Brescia”, rappresentata da 15 allevamenti Granlatte di bovine da latte. Il 90% del biometano prodotto è ottenuto da reflui zootecnici, la restante parte da insilati di sorgo e triticale provenienti da ANB Coop e Eurocover. Il digestato, distribuito ai soci conferenti o commercializzato, è già trattato nel rispetto dei limiti di azoto al campo previsti dalla normativa vigente.

L’impianto di Cremona

L’impianto che sorgerà nel Cremonese farà riferimento alla società agricola consortile “Granmetano Cremona”, quale espressione di 9 allevamenti di bovine da latte. Il 70% del biometano prodotto è ottenuto da deiezioni.

 

Il progetto “Biometano di filiera” garantisce alle aziende agricole coinvolte prezzi superiori a quelli medi del mercato per gli insilati, agli allevamenti una maggiore valorizzazione dei reflui e la fornitura del digestato. La nuova società Bio.Methane.Hub assisterà le aziende conferenti nel percorso di transizione energetica, offrendo assistenza tecnico-agronomica e coordinando la logistica.