Granlatte inaugura il secondo impianto di biometano agricolo della filiera

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Isaia Puddu (a sinistra), direttore generale della cooperativa Granlatte, insieme a Gianpiero Calzolari presidente di Granarolo

L’azienda agrozootecnica Società Agricola Palazzetto, associata alla filiera Granlatte Granarolo, ha inaugurato oggi il nuovo impianto di biometano.

Biometano e digestato

Il nuovo impianto produce 630 metri cubi/h di biometano, 5.000.000 ca. di metri cubi/anno che consentiranno un risparmio di 11.760 t anno di CO2 eq.

Il biometano è direttamente immesso in rete consentendo all’allevamento a cui è legato di ridurre il proprio impatto.

L’allevamento avvia al digestore tutti i reflui della stalla e, presto, anche i sottoprodotti agroindustriali di ritorno dalla lavorazione. Per esempio gli scarti della lavorazione del pomodoro e le biomasse vegetali di produzione dell’azienda.

Oltre al biometano immesso in rete l’impianto restituisce il digestato, fertilizzante organico di alta qualità che soppianta i concimi chimici utilizzati dall’azienda. L’azienda distribuisce il digestato mediante tubazioni interrate che evitano emissioni in atmosfera dovute alla distribuzione.

La stalla, certificata sul benessere animale, è dotata di robot per la mungitura. Conta 400 vacche in lattazione per la produzione di latte alimentare, conferito al Gruppo Granarolo.

Farming Tour
L’inaugurazione dell’impianto, realizzato da AB Energy S.p.A. (sistema di upgrading del biogas in biometano e cogeneratore) e Corradi & Ghisolfi (progettazione e realizzazione sezione di biologia, opere edili e impiantistiche), si inserisce nell’ambito del Farming Tour. Iniziativa, quest’ultima, promossa dal CIB – Consorzio Italiano Biogas che mira a promuovere lo sviluppo sostenibile delle aziende agricole nei territori.

Avanza il “biometano di filiera”

“Il secondo impianto di biometano agricolo della nostra filiera rappresenta un ulteriore stimolo per la messa a terra di ulteriori progetti di agroecologia”, ha commentato Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo.

“Un esempio è il progetto “Biometano di filiera” ideato e annunciato con la Confederazione dei Bieticoltori – CGBI. Vedrà la realizzazione di 10 impianti consortili in 3 anni dislocati in Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli e Puglia. Essi produrranno 30 milioni di metri cubi anno di metano cioè l’equivalente di ciò che serve in termini di energia termica negli stabilimenti italiani di Granarolo, 500.000 t annue di fertilizzante naturale (il digestato), evitando l’emissione in atmosfera di 60.000 t di CO2 eq”.