Per confezionare formaggi in atmosfera modificata si possono usare anche la cellulosa e i biopolimeri termoplastici. È l’obiettivo di un progetto di ricerca europeo che si concluderà tra due anni.
La produzione mondiale di formaggio negli ultimi anni è aumentata ed è più elevata soprattutto la quota di prodotto esportato. Il mercato del formaggio nei Paesi Ue è il maggiore al mondo e un recente rapporto di Rabobank prevede una continua ascesa. I prodotti lattiero-caseari sono soggetti a due principali fenomeni di degradazione qualitativa: la crescita microbica e l’irrancidimento. Per prevenire lo sviluppo di muffe e l’ossidazione dei grassi, che potrebbe causare l’irrancidimento, occorre evitare o controllare l’esposizione del formaggio all’aria. Il cambiamento delle abitudini alimentari ha fatto crescere, in particolare, il mercato del formaggio confezionato a fette conservato in atmosfera modificata (MAP), che è una delle tecniche di conservazione più utilizzate: oltre 300 kton/anno. La maggior parte delle confezioni MAP impiega materiali provenienti da fonti non rinnovabili e spesso in strutture multistrato, difficili da riciclare. Il fenomeno ha moltiplicato la quantità di rifiuti da imballaggio. Una possibile strada per la soluzione del problema è l’uso di biomateriali.
Il futuro del MAP
L’impiego di materiali da fonte biologica rinnovabile nell’industria del packaging è un’alternativa promettente per ridurre lo smaltimento dei rifi uti post-consumo e l’uso di risorse fossili. Basti pensare che, nelle confezioni in atmosfera modificata, sostituire con biomateriali il 5% di quelli tradizionali farebbe diminuire di oltre 300 mila tonnellate i rifiuti di imballaggio in plastica. È uno degli obiettivi del progetto di ricerca europeo Adcellpack, inserito nel VII Programma Quadro e gestito dalla Research Executive Agency (REA), che ha preso il via lo scorso novembre e si concluderà il 31 ottobre 2014. Coordinato da Itene – centro di ricerca spagnolo sul packaging, il trasporto e la logistica – il progetto coinvolge quattro piccole e medie imprese, una grande azienda e il centro finlandese di ricerche e tecnologia VTT. Le diverse esperienze di questo consorzio coprono i settori della produzione di carta e di bioplastica, della trasformazione di materiali per il packaging e della produzione casearia.
Obiettivo: dimostrare che i materiali a base cellulosica possono sostituire quelli tradizionali di fonte non rinnovabile nel confezionamento MAP di formaggio e di altri alimenti freschi.