Si ipotizza che il mercato internazionale dello yogurt possa crescere di 6,6 miliardi di dollari nel periodo 2024-2028. Dopo anni di stallo, ora anche negli Stati Uniti questo prodotto è in ripresa. Aumenta di pari passo con l’incremento dell’interesse per i prodotti salutistici e il conseguente passaggio a diete sane, naturali e ricche di nutrienti.
In USA allo yogurt sono spesso abbinati frutti insoliti come acai, bacche di goji, noni o ancora melograno e uva per beneficiare delle loro proprietà antiossidanti, vitaminiche e minerali.
In USA il 1° gennaio 2024 è entrato in vigore il nuovo standard di prodotto, dove lo yogurt a basso contenuto di grassi e lo yogurt senza grassi rientrano nella definizione generale e nello standard 21 CFR 130.10.
La norma finale consente l’uso di ingredienti a base latte ricostituito (panna, latte, latte parzialmente scremato e latte scremato usati da soli o in combinazione) e l’impiego, a determinate condizioni, di qualsiasi sicuro e idoneo ingrediente derivato dal latte. Lo standard definisce anche le categorie funzionali di ingredienti sicuri e idonei tra cui colture, aromi, additivi coloranti, stabilizzanti, emulsionanti e conservanti e sostituisce l’elenco dei dolcificanti che apportano calorie con il termine “nutritive carbohydrate sweeteners”. Consente inoltre, su base facoltativa, l’uso dell’indicazione “contains live and active cultures” o una dichiarazione simile se lo yogurt contiene quantità specifiche di fermenti vivi e vitali. Invece, per lo yogurt trattato per disattivare i microrganismi vitali, la norma prevede il claim “does not contain live and active cultures”.
I produttori di yogurt si rivolgono a diverse categorie di consumatori, proponendolo per le sue proprietà probiotiche o per il grado di innovazione intrinseca nel prodotto.