Stando al Rapporto ISMEA 2024 sull’agroalimentare italiano, l’industria alimentare ha chiuso il 2023 con un valore aggiunto in rialzo del 16% a prezzi correnti e del 2,7% in volume, rispetto all’anno precedente. Questo nel contesto di una dinamica molto positiva nel decennio 2014-2023, sia in termini nominali (+45%) che reali (+26%). La produzione 2023 ha registrato solo una leggera flessione (-1,7% rispetto al 2022), ma nel quadro di un trend decennale, comunque, positivo (+10,5%).
Il primo comparto dell’industria alimentare italiana è il lattiero-caseario, a cui si deve il 14,3% del fatturato complessivo; seguono ortofrutta (8,5%), elaborati a base di carni (8,1%), vino (7,6%) e macellazione di carni rosse (7,2%). Pasta e olio, prodotti di punta dell’export, coprono rispettivamente il 5,7% e il 5,1% del fatturato dell’industria alimentare italiana. Positive per il lattiero-caseario anche le dinamiche del 2023 (+3,4%), grazie a export e consumi interni, al contrario dei gelati (-8,1%).
Agricoltura e industria alimentare, realizzano insieme un valore aggiunto di 77,2 miliardi di euro, pari a circa il 4% del Pil nazionale, con il contributo maggiore riconducibile al settore primario (40,5 miliardi).