È entrata in vigore martedì 26 luglio la nuova regolamentazione statunitense sulla sicurezza alimentare che rientra nel quadro del FSMA (Food Safety Modernization Act). Essa chiede alle aziende degli Stati Uniti e straniere di adottare misure per evitare l’adulterazione intenzionale della catena alimentare. Sebbene tali atti siano “improbabili” secondo la FDA, la nuova legge propone strategie in grado di mitigarli, per proteggere ulteriormente la catena alimentare. Per la prima volta, i produttori alimentari tanto statunitensi quanto stranieri sono quindi tenuti a redarre e tenere aggiornato un piano scritto di food defense in cui si stimi le potenziali vulnerabilità alla contaminazione deliberata e mirata a provocare danni alla salute pubblica su vasta scala. Le imprese devono ora individuare e mettere in atto strategie di mitigazione per affrontare queste vulnerabilità, stabilire procedure di monitoraggio di food defense e azioni correttive, verificare l’operatività del sistema, in modo che il personale addetto a queste aree riceva una formazione appropriata e ne tenga debita traccia. I produttori alimentari sono tenuti ad adeguarsi al nuovo regolamento entro tre-cinque anni dalla sua pubblicazione nel Federal Register, in funzione delle loro dimensioni.