Inaugurato il più grande polo dell’Asiago Dop

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Latterie Vicentine ha concentrato la produzione a Bressanvido, paese della Transumanza

400 soci, 3.300 q di latte lavorato al giorno, per un totale su base annua di 1.117.000 q, una produzione di 442.000 forme di Asiago fresco, 62.000 forme di Asiago stagionato, 50.000 forme Grana Padano, per un fatturato di 74.500.000 euro. Questi i numeri della cooperativa Latterie Vicentine che a fi ne settembre a Bressanvido (VI) ha inaugurato il più grande polo dell’Asiago Dop, prodotto che attualmente rappresenta il 43% delle vendite della cooperativa.

Gli stabilimenti

A Bressanvido Latterie Vicentine ha riunito la produzione di Asiago, Brenta, Castelgrotta, Pan di Formaggio in un sito che ospita anche gli uffici amministrativi, tecnici e commerciali, e un punto vendita appena aperto. «Una scelta strategica, attuata a partire da marzo dello scorso anno – ha dichiarato il direttore generale Mauro Chiaradia – quando abbiamo spostato l’impianto di produzione dell’Asiago Pressato da Schio a Bressanvido, riunendo in un unico sito le 500000 forme consortili.

A ottobre abbiamo trasferito le caliere in rame per la lavorazione dell’Allevo e di conseguenza ampliato il magazzino ». «A Bressanvido – conferma Francesco Zordan, direttore tecnico – abbiamo spostato i vecchi macchinari e, oltre ai rinnovati reparti per la stagionatura e lo stoccaggio, ci siamo dotati di una salina dinamica di moderna concezione. Ciò è essenziale per noi che realizziamo una produzione tradizionale su grandi volumi». La creazione di un unico grande reparto produttivo ha permesso la riduzione dei costi, dei consumi energetici, in particolare dell’utilizzo di detergenti diminuendo l’impatto ambientale, l’ottimizzazione dei tempi e dei metodi di lavoro, il miglioramento dell’organizzazione del personale.

«Tutte le sinergie produttive previste si stanno verificando – continua Chiaradia – Basti pensare alla raccolta quotidiana del latte che prima si doveva consegnare sia a Schio sia a Bressanvido; lo stesso vale per il siero». Bressanvido, infatti, è stato tra i primi in Italia ad avvalersi di un impianto di trattamento del siero: qui viene concentrato per gli utilizzi più svariati. A Bassano del Grappa (Vicenza) la cooperativa possiede un altro stabilimento dedicato alla produzione del Grana Padano. Invece, il complesso di Spini, in provincia di Trento, è una compartecipazione insieme a Latte Trento ed è utilizzato per il confezionamento di latte fresco, UHT e yogurt.

Il successo al Caseus Veneti

Al tradizionale appuntamento con Caseus Veneti la mostra-concorso dei formaggi, organizzata dall’Associazione Regionale Produttori Latte del Veneto, Latterie Vicentine si è aggiudicata 6 premi su 8 tipologie di Dop presentate: 2 medaglie d’oro con l’Asiago stagionato mezzano (4/6 mesi), l’Asiago stravecchio (oltre 15 mesi); 2 argenti con il Grana Padano Dop, uno con lo stagionato inferiore ai 20 mesi e uno con il superiore ai 20 mesi; 2 bronzi con l’Asiago fresco e l’Asiago stagionato vecchio (10/15 mesi).

[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”La storia”] Nasce nel 2001 dalla fusione di due realtà storiche della provincia di Vicenza, Alvi Bassano e Schio Latte, che a loro volta avevano raccolto l’eredità di piccole cooperative locali di produzione di latte crudo di montagna, collina e di pianura. Latterie Vicentine conta oggi circa 400 soci, di cui un terzo produce latte di montagna mentre una ventina pratica l’agricoltura biologica certificata. Freschezza, genuinità e tradizione sono la base della filosofia aziendale: educare il consumatore a uno stile di vita sano, tramite la produzione di cibi non solo buoni ma genuini.

Prodotti di punta sono l’Asiago DOP, fresco e stagionato, e il latte fresco. Latterie Vicentine produce il 32% dell’Asiago dop fresco (o pressato) presente sul mercato. Apprezzati anche i formaggi legati alle tradizioni del Monte Grappa come il Morlacco e il Bastardo. Vanto della cooperativa è anche il Castelgrotta-Il tesoro dei Salbanei, prodotto De.Co. maturato per 5 mesi in un ex rifugio antiaereo, costruito a Schio durante la seconda guerra mondiale.
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