Meccanica italiana: cresce dell’1,1% l’export nel 2019

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Secondo le stime elaborate dall’Ufficio studi Anima Confindustria Meccanica, nel 2019 l’export è stato di 28,7 miliardi di euro (pari al +1,1% rispetto al 2018). Rimane invariata la quota export a +58,3% a fronte di un aumento generale di fatturato del comparto.

Gli Stati Uniti rappresentano lo sbocco principale, con un aumento delle esportazioni nel primo semestre 2019 (1,6 miliardi di euro) del +16,6% rispetto a un 2018 molto avaro di soddisfazioni (l’export aveva perso il 9,8% rispetto all’anno precedente).

Sul fronte europeo si segnalano andamenti positivi nei mercati elettivi, in primis in Germania, la cui domanda di tecnologie italiane è in forte crescita (+6,6% rispetto al primo semestre 2018) per un totale di oltre 1,5 miliardi di euro. Piuttosto stabile l’import dalla Francia, poco sopra 1,3 miliardi di euro (+0,9%). Degne di nota le performance in Spagna (+6,8% rispetto al primo semestre 2018) e Paesi Bassi (+9,3%, 403 milioni di euro).

Dopo un calo nel primo semestre del 2018, la Russia ha importato tecnologia per 400 milioni dall’Italia (+17,1%).

Stabile il commercio del settore verso la Cina mentre cresce di oltre il 32% l’export verso la Corea del Sud, con un valore che supera i 281 milioni di euro.

L’accordo commerciale tra Ue e Canada (Ceta) fa registrare un exploit della meccanica italiana: +50,6%, da 177,9 a 268,8 milioni di euro.

I dati dell’Ufficio studi Anima confermano un rialzo superiore al 10% delle esportazioni verso Marocco, Tunisia e del 15,8% verso l’Egitto. Oltre al settore Oil&gas e water technologies in questi Paesi performa bene anche il comparto delle tecnologie alimentari.

L’aumento delle esportazioni nel 2019 coinvolge tutti i macrosettori rappresentati da Anima: movimentazione e logistica (+2,1%), produzione industriale (+1,8%), edilizia e infrastrutture (+1,3%), mentre la crescita di produzione di energia, produzione alimentare, sicurezza e ambiente è più contenuta.