Nel 2020 Ornua fa il botto: +69% il risultato operativo

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Ornua, gruppo lattiero-caseario irlandese, può davvero brindare tirando le somme del 2020. Il bilancio relativo all’anno passato ha portato, infatti, il fatturato a raggiungere quota 2,3 miliardi di €. L’EBITDA ha guadagnato il 49,6% (107,4 milioni di euro), determinando un aumento consistente (69,2%) del risultato operativo che ha chiuso a 83,1 milioni di euro. La performance è stata raggiunta in un contesto reso difficile e complesso dalla pandemia, dalla volatilità del mercato, dalla Brexit e dai dazi statunitensi.

Tra i marchi del gruppo, a spiccare è stato Kerrygold, che ha registrato una crescita a volume del 13% nel 2020, con vendite settimanali di oltre 10 milioni di confezioni. Negli Stati Uniti, Kerrygold è diventato il marchio lattiero-caseario preferito dal 10% dei consumatori statunitensi, occupando addirittura il secondo posto come marchio preferito di burro. Il burro Kerrygold continua a essere il marchio più altovendente sugli scaffali della Germania, e ha fatto da supporto al lancio di nuove referenze di cheddar nel 2020. Nel Regno Unito, invece, il cheddar Pilgrims Choice ha superato le performance del proprio segmento di appartenenza grazie a una crescita del 29% anno su anno, posizionandosi al secondo posto come marchio di cheddar più venduto.

Le vendite del gruppo hanno sfondato il miliardo di euro a valore (366.000 t a volume) con un incremento del 54% su base annua delle marche premium. Ciò ha permesso di destinare 68,7 milioni di € alla remunerazione dei soci della coop.

Anche i risultati di Ornua Ingredients hanno brillato, nonostante il fatto che la divisione sia stata particolarmente esposta all’impatto delle chiusure del comparto horeca. Diversi gli investimenti operati. Per esempio, Ornua Ingredients North America ha ampliato lo stabilimento del Wisconsin, aumentando del 30% le proprie potenzialità produttive.

 

Prospettive di mercato

 

I mercati lattiero-caseari si sono dimostrati resilienti durante la pandemia, aiutati dalle vendite al dettaglio e dalla forte domanda di latte in polvere di Cina, Sud-est asiatico e Africa. L’equilibrio del prodotto all’interno dei mercati delle materie prime ha sostenuto la stabilità della quotazione del latte con un prezzo medio del latte irlandese superiore a 30 centesimi al litro. Guardando al 2021, le prospettive sono ampiamente positive grazie alla ripresa dell’horeca e alla forte domanda all’esportazione. Inoltre c’è un cauto ottimismo sul fatto che si chiarisca la Brexit, sulla sospensione dei dazi commerciali statunitensi e sulla riapertura delle economie globali grazie alle vaccinazioni.