Nota del ministero della Salute su virus SARS-COV-2, alimenti e packaging

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In considerazione dell’importanza e attualitĂ  dell’argomento e di specifiche richieste di chiarimento avanzate dalle associazioni dei consumatori e dei produttori e da altri portatori di interesse, la Sezione Sicurezza Alimentare del ministero della Salute ha ritenuto opportuno procedere a un’analisi delle conoscenze attuali in merito al rapporto tra virus e alimenti. Il parere è stato reso disponibile il 21 luglio dal ministero. Eccone una sintesi.

Sulla base degli studi attualmente presenti a livello internazionale, in attesa di possibili modifiche e/o precisazioni successive, si può concludere che non sono presenti evidenze scientifiche che permettano di affermare che il virus SARS-CoV-2 si trasmetta per via alimentare, attraverso gli alimenti crudi o cotti. In condizioni normali, non ci sono ancora prove che gli imballaggi contaminati trasmettano l’infezione e il rischio di contagio del virus SARS-CoV-2 attraverso i materiali, le confezioni e le superfici a contatto con gli alimenti appare trascurabile.

Le più importanti misure di prevenzione che i lavoratori dedicati alla distribuzione e vendita degli alimenti devono applicare sono: il distanziamento fisico, la buona igiene personale con frequente lavaggio delle mani e l’applicazione delle generali regole per l’igiene degli alimenti.

Buone prassi

Ai consumatori si ricorda che nel corso della spesa è bene mantenere la distanza di almeno 1 metro e mezzo tra le persone, sanitizzare il carrello o il cestino, sanitizzare le mani prima e dopo l’utilizzo del carrello o del cestino e/o proteggere le mani con guanti da eliminare in appositi contenitori finita la spesa, oltre che usare la mascherina correttamente indossata tutto il tempo di permanenza al supermercato. A casa, non è necessario disinfettare gli involucri che contengono gli alimenti, ma lavare le mani dopo aver manipolato le confezioni. Mentre le temperature utilizzate per la cottura sono sufficienti per inattivare il coronavirus, le temperature di refrigerazione e congelamento non sembrano causare una riduzione della vitalità del virus.