Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio preventivo 2023

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L’Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano ha approvato il bilancio preventivo 2023 e le leve di flessibilità del Piano Regolazione Offerta 2023-25. Il primo è stimato in 56,5 milioni di euro di ricavi. Sul totale, 17 milioni di euro copriranno i costi di funzionamento del consorzio. Al netto di accantonamenti, ammortamenti e tasse, le risorse destinate alle attività saranno 39,5 milioni.

Operazione estero

Gli investimenti per azioni di marketing e comunicazione ammontano a 34,2 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero.

Relativamente agli investimenti promozionali, una decisa accelerazione sarà rivolta al pilastro “Mercati esteri” del piano marketing. A tale misura sono destinati investimenti per 14,2 milioni di euro (contro gli 11,9 milioni del 2022 e i 9 milioni del 2021). I restanti 20 milioni saranno allocati negli altri sei pilastri per piano marketing legati ad attività orizzontali, allo sviluppo del marchio e alla campagna pubblicitaria in Italia.

Investimenti per 3,3 milioni di euro saranno destinati a: programma “Premium 40 Mesi” per sostenere il segmento del Parmigiano Reggiano a lunga stagionatura (nello specifico, 1,9 milioni); attrezzature per i Centri raccolta latte (0,7 milioni); miglioramento del benessere animale e della sostenibilità (0,7 milioni).

 

Piano regolazione offerta 2023-25

Nel merito l’assemblea ha approvato le proposte di applicazione delle leve di flessibilità dei parametri di avvio del piano. Esse prevedono la riduzione di: “Importo Unico Base” (da 25 a 12,5 euro al quintale); “Importo Grande Splafonatore” (da 40 a 30 euro al quintale); e “Sconto Scolmatura” al 20% dell’Importo Unico Base in vigore nel 2023. Inoltre l’assemblea ha aggiornato i criteri di gestione e accesso ai plafond.

 

 

«Il 2023 sarà un anno molto importante, caratterizzato da grandi sfide», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

«Per affrontare i problemi legati alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie, la parola chiave sarà stabilità.

Per ottenere questo obiettivo, sarà fondamentale fare squadra: dovremo infatti collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021, riuscendo sia a mantenere il Parmigiano Reggiano a un prezzo concorrenziale, in modo che sia accessibile alle famiglie, sia a difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito l’aumento dei costi di produzione. Pertanto, per sostenere e sviluppare la domanda, abbiamo previsto un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda, soprattutto sui mercati esteri, quelli che negli ultimi anni hanno rivelato una potenzialità maggiore. Questa incertezza economica va governata insieme, passando dalla logica del singolo caseificio a quella del “noi” del Consorzio, per creare nuovi sbocchi di mercato e garantire il futuro della Dop».