Oggi e domani si terrà la prima edizione di “Caseifici Aperti – Il mondo del Pecorino Romano Dop. Le origini del gusto”, manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Dop che vedrà 15 caseifici di tutta la Sardegna aprire le porte ai visitatori. Hanno aderito anche 26 ristoranti dove si potrà degustare piatti a base del prodotto. Il comparto del Pecorino romano svelerà i segreti della produzione del formaggio ovino: dagli ingredienti utilizzati alle fasi di lavorazione fino alle forme complete e in vendita. Ingresso gratuito, l’iniziativa è aperta a visitatori, turisti e a oltre 2 mila studenti degli istituti alberghieri dell’isola.
«Sulle produzioni legate al mondo della pecora – spiega Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino romano – non abbiamo nulla da invidiare a nessuno e il Pecorino romano vuole tornare alle origini del gusto perché dobbiamo recuperare un grande handicap nella nostra terra: la scarsa diffusione del prodotto tra i consumatori sardi. L’iniziativa è rivolta alla conoscenza dei processi industriali dei produttori che negli anni hanno saputo arricchire le proprie capacità tecnologiche per la produzione di un formaggio che nel tempo ha aumentato esponenzialmente la sua diffusione».
Nonostante siamo a metà stagione produttiva e che non sia possibile fare delle previsioni sui numeri di quest’anno, Palitta conferma però che dopo aver chiuso la scorsa stagione con «300 mila quintali di produzione, i numeri risultano in crescita. Sono 300 i milioni di euro di fatturato del Pecorino Romano che viene lavorato in circa 12 mila aziende agricole con 30 mila famiglie sarde impegnate – conclude Palitta – registriamo incrementi produttivi importanti ma abbiamo ampi margini di crescita perché all’estero il volume d’affari è in espansione soprattutto nei mercati Usa, Europa ma anche Giappone Australia e Canada».