Salute, gusto e ambiente sono i tre driver che spingono il “made in vetro”. Anno dopo anno, infatti, la produzione di bottiglie e vasetti di vetro aumenta costantemente proprio per rispondere ai bisogni di sicurezza alimentare e alla domanda di sostenibilità ambientale dei consumatori. Nello specifico, secondo Assovetro nei primi 10 mesi del 2018 la produzione di vasi alimentari è aumentata dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma il tasso medio annuo di incremento tra il 2014 e il 2017 è stato del 4,5%.
I plus del vetro percepiti dai consumatori
E proprio il vetro possiede alcune caratteristiche importanti per la sicurezza alimentare. Si tratta della trasparenza, della totale assenza di cessione di sostanze agli alimenti contenuti, della protezione e conservazione nel tempo del gusto e delle caratteristiche organolettiche degli alimenti. Tutte caratteristiche, queste, che lo rendono uno dei materiali più sicuri dal punto di vista igienico sanitario, tanto che l’85% degli italiani considera il packaging in vetro il più sicuro per il cibo e per le bevande. Il vetro vince anche in sostenibilità ambientale: riciclabile al 100% per infinite volte e reimpiegato nello stesso processo produttivo è un modello di riferimento per l’economia circolare che punta a ridurre il prelievo di materie prime dall’ambiente, minimizzare la produzione di rifiuti, valorizzare la durata dei prodotti. Con gli alti numeri di raccolta differenziata, 83%, e di riciclo, 72,8%, il vetro ha convinto gli italiani, che, per l’81%, lo ritengono il packaging più sostenibile. E non solo: più di 6 italiani su 10 considerano il vetro l’imballaggio “più amico del mare” perché è un materiale inerte e non rilascia sostanze chimiche pericolose, né si dissolve in microparticelle dannose per l’ecosistema marino.
Alcune cifre dell’industria italiana del packaging di vetro
L’industria dei contenitori in vetro con 18 vetrerie e 40 stabilimenti è presente in quasi tutte le regioni d’Italia, da Nord a Sud, con una maggiore concentrazione al Nord. Conta 8.300 addetti, il 97% con contratto a tempo indeterminato, e altri 14.000 occupati indiretti e nell’indotto. Il fatturato è valutato in 2 miliardi di euro l’anno.